7.4.05

Per amore di chiarezza

Martedì mi è arrivato un allegato , oggetto : IMPORTANTE !

Così lo apro e leggo quanto segue :



Controlla gli ingredienti sulle bottiglie di shampoo e controlla se contengono una sostanza chiamata "SODIUM LAURETH" o "LAURYLSULFATE" o semplicemente "SLS". Questa sostanza si trova nella maggior parte degli shampoo, i produttori la usano perché fa molta schiuma ed eeconomica.Ma il fatto e che l'SLS si usa per strofinare i pavimenti dei garage ed è molto forte.

E' anche provato che può provocare il cancro a lungo andare, e questo non e uno scherzo. Il livello di cancerosità e a livello del benzene. Il "VO5", Palmolive, Raul Mitchel, il nuovo shampoo della Hemp contengono questa sostanza, allora ho chiamato una ditta e gli ho detto che il loro prodotto contiene una sostanza che può far venire il cancro. Hanno risposto: " si, lo sappiamo, ma non possiamo farci niente perché abbiamo bisogno di quella sostanza per produrre la schiuma." Anche il dentifricio Colgate contiene quella sostanza per produrre bolle. Dicono che mi manderanno delle informazioni.

La ricerca ha dimostrato che negli anni '80 la probabilità di prendere il cancro era di 1 su 800 e ora, negli anni 2000 e di 1 a 3, e ciò è
ovviamente molto preoccupante.

Cosi spero che prendiate questa lettera sul serio e la passiate a tutti quelli che conoscete, nella speranza di impedire di provocarci il cancro.
Contengono questa sostanza:
* Shampoo dell'Antica Erboristeria
* Bagnoschiuma Bionsen,
* Bagnoschiuma Nivea
* Colluttorio l'Angelica
* Gli shampoo CLEAR, GARNIER, OREAL, OSMOSE e BIOPOINT
* Dentifricio Mcleens, Oral-B Sensitive Fluoride, AZ verdeprotezione carie

Non so quelli dell'ERBOLARIO perché ho scoperto che non hanno gli ingredienti scritti sulla confezione. Se hai ancora dubbi leggi "SALUTE" il settimanale di Repubblica del 9 novembre 2000 alla pagina 40 e 41 (riquadro verde in alto alcentro), troverai un articolo che parla di questa sostanza.


CONCLUSIONE: NESSUNA DITTA NEGA LA PRESENZA DI TALE SOSTANZA, MA LA GIUSTIFICANO; ANZI PER MOTIVI PURAMENTE ECONOMICI, DICONO CHE LE BASSE DOSI SAREBBERO ININFLUENTI. MA UNA BASSA DOSE CON LA DOCCIA, UNA PER LAVARE I DENTI, UNA PER LAVARE I CAPELLI....A LUNGO ANDARE QUANTO FA'?

Ti consiglio di inoltrare questa lettera a tutti quelli che conosci.ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA Via Ripamonti 435 20141 Milano tel +39 0257489205 fax +39 0257489872

Ricordo però di aver letto qualcosa su avvertimenti come questo.......mmmmmmm...dove ?
Così vado nella mia libreria e trovo "STORIE DI ORDINARIA FALSITA' " di Paolo Toselli , prima edizione della BUR nel novembre 2004 .
Arrivo a pagina 117 e leggo :

ESSERE INFORMATI , O DISINFORMATI ? IL CASO "Sls"

Qualche tempo fà un avvertimento diffuso su internet ha generato notevole apprensione anche in Italia . Un messaggio proveniente dagli Stati Uniti avvisava di " controllare gli ingredienti sulle bottiglie di shampoo e guardare se contengono una sostanza chiamata Sodium Laureth Sulfate, o semplicemente Sls" ( le virgolette sono dell'autore ) .

Questa sostanza si trova nella maggior parte degli shampoo, e i produttori la usano perché fa molta schiuma ed è economia. Ma il fatto è che l'Sls si usa per strofinare i pavimenti del garage , ed è molto forte .

E' anche provato che può , a lungo andare , provocare il cancro e questo non è uno scherzo . Io sono andata a casa e ho controllato il mio shampoo (Vidal Sasoon) e non lo contiene . Comunque , altri come il il Vo5, palmolive, paul Mitchel , il nuovo shampoo della Hemp eccetera , contengono questa sostanza . Allora ho chiamato una ditta, e gli ho detto che il loro prodotto contiene una sostanza che farà venire il cancro alla gente . Hanno risposto "Sì , lo sappiamo, ma non possiamo farci niente perchè abbiamo bisogno di quella sostanza per produrre la schiuma. Anche il dentifricio Colgate contiene quella sostanza per produrre le bolle . " Dicono che mi manderanno delle informazioni .

La ricerca ha dimostrato che negli anni '80 la probabilità di prendere il cancro era 1 su 8000 e ora , negli anni '90 , le probabilità sono 1 su 3 , e cio è molto preoccupante . Così spero che prendiate questa lettera sul serio e la passiate a tutti quelli che conoscete , nella speranza di impedire di provocarci il cancro .

La cosa è seria , e dopo che avete letto questa lettera , passatela a quante pià persone possibile . Non è una catena di Sant'Antonio , ma riguarda la nostra salute .

Un argomento così delicato non poteva che trovare numerosi sostenitori , i quali intorno alla metà del 2000 intasarono le caselle postali di mezza penisola . Ma l'allarme non era nuovo . Infatti aveva iniziato a circolare in lingua inglese già nel luglio 1998 e un paio di mesi dopo , quello che era stato sino allora un avvertimento anonimo prese a diffondersi in una versione identica , ma corredata di nome e cognome del mittente , luogo di lavoro e recapito telefonico . A firmare in calce l'e-mail era Michelle Hailey dell'Università della Pennsylvania . Quale migliore fonte per rendere credibile il messaggio ! Peccato però - o meglio , per fortuna - che il suo contenuto sua falso . E già , perché la stessa Michelle Hailey , che effettivamente lavora all'università , negò prontamente in un'intervista al "Daily Tennessean" del 20 ottobre 1998 di essere l'autrice dell'allarme . Era capitato che girando il messaggio da lei ricevuto anonimamente ad alcuni conoscenti aveva lasciato la sua firma in calce , che è diventata successivamente parte integrante del messaggio in quanto è stata copiata da tutti coloro che , in buona fede , hanno a loro volta inoltrato l'avviso .

Anche in Italia sono circolate versioni "calidate" (il corsivo è dell'autore ) da enti autorevoli , quali l'Asl di Bergamo , l'Istituto Europeo di Oncologia o l'ambasciata americana a Roma .
(...)

Ma il messaggio contiene anche numerose grossolane e probabilmente volute inesattezze . Non è assolutamente vero che in una decina d'anni la probabilità di prendere il cancro è aumentata in maniera così esponenziale . Secondo l'American Cancer Society , attualmente negli Stati Uniti la probabilità di ammalarsi di cancro è una su due per gli uomini , e una su tre per le donne . Durante gli anni Ottanta , la probabilità era una su tre per entrambi i sessi . In effetti è leggermente aumentata la percentuale per gli uomini , ma nulla a che vedere con le spropositate cifre riportate nella e-mail incriminata ! Contrariamente poi a quanto affermato , l'abbreviazione del Sodium Laureth Sulfate è Sles e non Sls che invece si riferisce al Sodium Lauryl Sulfate , sostanze che hanno una formula simile , ma differiscono nelle proprietà chimiche . Ambedue sono presenti in quasi tutti gli shampoo , bagnoschiuma e dentifrici in commercio . Le due sostanze possono avere un effetto lievemente irritante a contatto con gli occhi e con la pelle di soggetti particolarmente sensibili . Ma questi sono i soli rischi attualmente noti per la salute .

A render ancor più sospetta la credibilità dell'appello è anche l'aggiunta , nella versione italiana , di alcuni prodotti di note marche che conterrebbero le sostanze "cancerogene" e contemporaneamente l'indicazione di una marca "immune" da tali ingredienti . Con simili caratteristiche , questo appello potrebbe essere un tipico esempio di quello che viene definito "marketing virale" , ossia quella tecnica pubblicitaria in cui si induce il consumatore stesso a diffondere intenzionalmente il messaggio promozionale , in questo caso a favore di aziende che commerciano prodotti più "naturali" .

In un'ulteriore versione "adattata" , diffusa nel nostro paese , si poteva leggere :" Se hai ancora dubbi leggi "Salute" il settimanale di Repubblica del 9 novembre 200, troverai un articolo che parla proprio di questa sostanza ".
Ebbene , l'articolo esiste , ma afferma esattamente l'opposto di quello che la e-mail allarmista vorrebbe farci credere , a cominciare dal titolo stesso , ovvero La bufala dello shampoo pericoloso . L'estensore del breve intervento , il professor Riccardo Rosso , direttore di Oncologia medica all'Ist di Genova , rifacendosi al parere della Commissione della Comunità europea per la sicurezza dei prodotti cosmetici , è categorico : " Si può formulare l'ipotesi che la protratta divulgazione di questo messaggio terroristico sia frutto di mente malata oppure strumentale ".

Molti siti web di autorevoli associazioni per la ricerca sul cancro ed enti governativi per la salute pubblica - valga per tutti l'esempio dell'American Cancer Society , che consiglia di essere molto cauti nell'accettare incondizionatamente informazioni provenienti da Internet , specie per quanto riguarda la salute , e il dipartimento della Salute del governo canadese - hanno bollato l'e-mail come bufala .


(...) il falso allarme Sls ha ripreso a circolare tra la nostra posta elettronica all'alba del 2002 e chissà per quanto tempo continuerà a generare dubbi e a modificare comportamenti in parecchie persone sparse nei vari continenti .


Qualche volta ci vogliono posts lunghi e noiosi in un blog . M'interessava dare spazio , qui , a due pareri diametralmente opposti . E , da parte mia , inoltrerò a tutti questo post , prima di cadere nella psicosi collettiva .

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