8.9.06

Le pecore sono sempre in ritardo - Ievan Polkka

E così ci sono cascata anch'io.
L'ho scoperta per caso -era un successo finlandese 8/9 anni fa, ma noi si è aggiornati soltanto sulle prodezze musicali di Rihanna- e da ieri quel motivetto mi perseguita.

Posso forse accontentarmi di una dipendenza vissuta in solitudine?
No, naturalmente, perciò beccatevi l'animazione,




il testo originale ( e relativa traduzione inglese) e il live!


I casi di dipendenza sono numerosi e di discreta gravità, ma Ievan Polkka facilita anche l'approccio col gentil sesso.

Enjoy!

7.9.06

Where I lay my head is home

Sergio, diciamocelo: non si può dire che tu non ci abbia provato.
Sarebbe ingiusto nei confronti di un uomo come te, che non si è mai risparmiato nelle tante battaglie affrontate in questi anni.
Non dubito nemmeno che ti siano familiari termini come "onestà", "rispetto per gli elettori", "dirittura morale" e "coerenza". No.

Non mi è difficile immaginarti la sera, al termine della telefonata della buonanotte con questo o quel senatore della sezione Trusti e maneggi (o Tragatti e maneggi, se preferisci), sfogliare un corposo vocabolario della lingua italiana per cercare il significato di quei termini sopracitati e impararlo a memoria, magari con l'ausilio di un piccolo registratore o del pappagallo di casa.

E' che per la pratica di quei paroloni lì, Sergio, forse non ci sei portato.
E ti capisco.

Alle scuole medie ero una schiappa in pallavolo. Invano le mie compagne mi spiegavano come fare una schiacciata potente e d'effetto, come tenere le spalle. Invano cercavano di stimolare in me il gusto per la competizione, d'insegnarmi la concentrazione necessaria sul campo. Macché. Mi distraevo, colpivo male la palla, non riuscivo a detestare quelle della squadra avversaria.

Ecco perché non mi accoderò ai catto-comunisti di matrice massonica che protesteranno per la tua scelta. No, io ne resto fuori.

E se all'ignoranza dei termini di cui sopra aggiungiamo la tua dichiarata avversione per un'eventuale riforma della legge sul conflitto d'interessi (mai accanirsi su un malato di tracheite) o sul taglio alla Difesa fortemente voluto dalla sinistra radicale (un'accozzaglia di ipocriti pacifisti, per dirla alla Santanché), mi rafforzo nella convinzione che la strada da te scelta sia l'unica possibile.

Allora arrivederci, Sergio.
Vai a testa alta per il mondo, sfida il moralismo di questi conservatori di sinistra, afferma i tuoi valori e le tue idee.
Solo un consiglio, però. La testa: io troppo alta non la terrei.




Ps: mi scuso coi Metallica e i loro fans per aver sciupato il verso di una delle loro canzoni.
Chissà se Sergio la conosce!?