16.2.05

Di getto

Sono davvero fortunata oggi , perché le lacrime sono giunte proprio mentre mi trovo seduta al PC . Non dovrò mediare , o bloccarmi per riprendere il filo dei pensieri . Sta sgorgando spontaneo , questo dolore , quest’ ennesimo bastardo dolore e la resa appare vicina , di poco . Troppo poco , in realtà , arrendendomi sarei pacificata ed avrei raggiunto un’indifferenza tale da permettermi di ricominciare ed INCOMINCIARE , forse . Invece no . Il momento deve ancora arrivare e mi sento sola , sola , sola , SOLA . Come se dovessi accettare la diagnosi di un’incurabile malattia . E non ce la faccio , non posso , perché ricordo i tempi in cui ero sana e ogni cosa era sana , intorno a me .

Vorrei non averli i ricordi , credevo che si potesse dipendere solo da quelli di tempi pieni di difficoltà , ho dovuto ricredermi . Il ricordo della felicità ferisce non meno crudelmente della tristezza . Mi sento impotente , impossibilitata ad agire e schiava di una situazione che non ho creato . NON HO CREATO . Non sono responsabile di ciò che accade . Per qualcuno costituirebbe un sollievo , per me è un peso accessorio , non essere causa del male e del gelo che soffia vicino . Non avendo provocato questo , cosa posso apprendere ? A che pro piangere ? Quale grande lezione ne ricavo ? NESSUNA . E’ un vuoto tagliente e superfluo , il vuoto che mi ha portato via una delle ragioni della mia vita ed imparo COSA ?

L’unico valido insegnamento potrebbe essere quello di non amare e non attendersi dagli altri ciò che liberamente si dona . Ma che mondo è questo ? Come si può vivere anestetizzando la parte migliore di noi stessi ? E’ un tirare a campare e basta . O una vocazione tardiva al masochismo . Che merda , questa vita . Poi dicono di andare avanti e rielaborare il dolore . E vietano l’omicidio , mentre è concesso uccidere la fiducia che qualcuno nutre in noi e nella vita con tutto quello che può offrire . Questo è lecito . Resta un essere umano che si lascia vivere , ma la forma è rispettata .

Io non lo merito . Non lo merito . Il più cinico dei commenti e dei commentatori non può convincermi del contrario e quell’orribile esclamazione : “Tanto ti tocca ! “ non riesce ad abbattermi . A me non tocca . Ciascuno ha il diritto/dovere di rifiutarsi . Posso dire NO ?
Vorrei solamente amare qualcuno per com’è , essendo amata così come sono , non questa droga che mi sta distruggendo . Era una certezza , ora che l’ho persa chi me la restituirà ? E avrò mai voglia di ricominciare a credere ? Perché la sola idea , ora , suscita nausea . Nausea e basta .

Ma che razza di discorsi da fare , OGGI , quando una donna innocente piange davanti ad una videocamera chiedendo di avere salva la vita . Succede spesso di perdere il senso della misura ed il nostro dolore diviene quello più grande , al centro del mondo , proprio perché NOSTRO . Nella sofferenza occorre essere altruisti . Se ci si riuscisse… se ci si riuscisse .

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