8.2.05

Pigrizia

Stanotte ho finito di leggere "Dieci piccoli indiani" . Non l'avevo mai letto , piccola coniglietta di campagna che sono . Così l'ho fatto tutto d'un fiato , senza interruzione, dalle dieci all'una . Ho iniziato con lo stesso distacco con cui sento parlare dei frigoriferi e del lotto. Poco meno dell'una avevo il cuore in gola , ero semplicemente terrorizzata . Temevo di scoprire il nome dell'assassino . Come giallo è ben concepito , non è di quelli che rileggerei , perchè la figura del detective ( vero o improvvisato ) è per me imprenscindibile . MA . Ma la confessione finale ..........................................................................................................ha annullato ogni genere di distacco . Orribile ! La normalità non mi spaventa . L'eccezionalità , sì , sempre . Particolarmente quando un mostro "normale" realizza l'Apocalisse prefigurando il Grande Fratello di Orwell. Ecco qui un giallo irreale ed un assassino che mi sembra tremendamente verosimile .

RISULTATO : ho preso sonno soltanto alle quattro ,ascoltando Gabriele La Porta discettare di gelosia distruttiva .

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