Ieri le primarie dell'Unione a Milano, per scegliere il candidato sindaco che sfidera' Letizia Moratti.
Ha vinto l'ex prefetto Bruno Ferrante, con il 67%.
Seguono Dario Fo con il 23%, Milly Moratti (5,8) e Dario Corritore (3,3).
E', innanzitutto, una vittoria per l'Unione che ha saputo coinvolgere i propri sostenitori: 80000 persone, un'affluenza che andata oltre le aspettative degli organizzatori.
E' stata una festa della democrazia, la prova che gli elettori vogliono essere responsabili della scelta del candidato, atteggiamento opposto alla supina condiscendenza dell'elettorato di centrodestra, gregge che accetta senza batter ciglio qualsiasi improbabile personaggio indicato a Villa Certosa, Villa San Martino o Palazzo Grazioli.
E, lo affermo correndo il rischio di essere impopolare, mi auguro che il risultato del voto di ieri Faccia riflettere certa parte del centrosinistra che propone candidati quantomeno discutibili (per usare un termine 'gentile').
Si: ero contraria alla candidatura di Dario Fo, scelta che ancora oggi non ho saputo, potuto spiegarmi in modo soddisfacente. Lo dice un'elettrice affatto moderata, in questo senso molto vicina al Premio Nobel.
C'e' la convinzione (diffusa, a quanto pare), che la dirittura morale di una persona supplisca a carenze d'altro tipo. Che la candidatura a sindaco (o a Mister Padania) costituisca una sorta di omaggio all'artista che tanto si e' speso durante questi cinque anni di governo 'delle liberta'.
Non e' questo il senso delle Primarie.
La competizione deve svolgersi tra avversari preparati, tra figure che si sono comunque messe al servizio dei cittadini, dello Stato, della Legge.
che, in senso stretto, non si applica a Dario Fo.
Il voto di ieri e' stato percio' un'espressione di buonsenso, si e' scelto un candidato rappresentativo che piacera' all'elettorato di centrosinistra (che va, ricordiamocelo, da Rifondazione a Mastella).
L'elezione di Fo sarebbe stata un suicidio politico, con il rischio di un discreto numero di astensioni e di una vittoria della Moratti 'a tavolino'. Nelle consultazioni locali piu' del prestigio possono la preparazione e l'esperienza. Ricordiamocelo quando ci vien fatto di entusiasmarci per questo o quell'artista che ci mette faccia e credibilita': la sconfitta e' una possibilita' dolorosamente concreta.
Pragmatismo, grazie.
Milano ce la vogliamo riprendere o no?
Ha vinto l'ex prefetto Bruno Ferrante, con il 67%.
Seguono Dario Fo con il 23%, Milly Moratti (5,8) e Dario Corritore (3,3).
E', innanzitutto, una vittoria per l'Unione che ha saputo coinvolgere i propri sostenitori: 80000 persone, un'affluenza che andata oltre le aspettative degli organizzatori.
E' stata una festa della democrazia, la prova che gli elettori vogliono essere responsabili della scelta del candidato, atteggiamento opposto alla supina condiscendenza dell'elettorato di centrodestra, gregge che accetta senza batter ciglio qualsiasi improbabile personaggio indicato a Villa Certosa, Villa San Martino o Palazzo Grazioli.
E, lo affermo correndo il rischio di essere impopolare, mi auguro che il risultato del voto di ieri Faccia riflettere certa parte del centrosinistra che propone candidati quantomeno discutibili (per usare un termine 'gentile').
Si: ero contraria alla candidatura di Dario Fo, scelta che ancora oggi non ho saputo, potuto spiegarmi in modo soddisfacente. Lo dice un'elettrice affatto moderata, in questo senso molto vicina al Premio Nobel.
C'e' la convinzione (diffusa, a quanto pare), che la dirittura morale di una persona supplisca a carenze d'altro tipo. Che la candidatura a sindaco (o a Mister Padania) costituisca una sorta di omaggio all'artista che tanto si e' speso durante questi cinque anni di governo 'delle liberta'.
Non e' questo il senso delle Primarie.
La competizione deve svolgersi tra avversari preparati, tra figure che si sono comunque messe al servizio dei cittadini, dello Stato, della Legge.
che, in senso stretto, non si applica a Dario Fo.
Il voto di ieri e' stato percio' un'espressione di buonsenso, si e' scelto un candidato rappresentativo che piacera' all'elettorato di centrosinistra (che va, ricordiamocelo, da Rifondazione a Mastella).
L'elezione di Fo sarebbe stata un suicidio politico, con il rischio di un discreto numero di astensioni e di una vittoria della Moratti 'a tavolino'. Nelle consultazioni locali piu' del prestigio possono la preparazione e l'esperienza. Ricordiamocelo quando ci vien fatto di entusiasmarci per questo o quell'artista che ci mette faccia e credibilita': la sconfitta e' una possibilita' dolorosamente concreta.
Pragmatismo, grazie.
Milano ce la vogliamo riprendere o no?
15 commenti:
mi trovi d'accordo, anche se come te non sono così moderato.
Fo mi piace, ma avrebbe messo in serio pericolo l'Unione alle elezioni vere.
Mi avrebbe fatto piacere un bel 40% a Dario Fo, tanto per dare uno scossone ancora più forte alla sinistra.
La politica (purtroppo) è un'altra cosa, soprattutto per Sindaci, Governatori e Presidenti di Provincia. Non basta la popolarità, ci vuole esperienza. Dario Fo l'ho pure conosciuto, lo rispetto e lo ammiro moltissimo, ma fare il Sindaco di una grande città è cosa diversa.
Mi dispiace che abbia già detto che non sa se appoggerà Ferrante. Spero che ci ripensi. Non conosco Ferrante, ma di Letizia Moratti qualcosa so e lasciare Milano nelle sue mani sarebbe tragico.
Fo ha fatto un figurone, molto meglio di Ivan Scalfarotto, per dire. Potrebbe sempre fare l'assessore alla cultura.
Sono d'accordo con "contevico".
Io sto a Livorno, ma la candidatura di Fo ha entusiasmato (appunto) tutta l'Italia sinistrorsa. E' vero che non è questo il senso delle primarie, che ci vuole più pragmatismo: ma la voglia e la capacità di sognare appartiene alla sinistra. La candidatura di Fo sta lì a ribadire il concetto e rafforzarlo. E questo, credo, oggi sia utilissimo.
Che finalmente si ricominci a capire che la politica deve essere operata da chi (teoricamente) la sa fare?
Se ci si pensa, il Fo nazionale sarebbe stato una berluscata di sinistra...
e comunque, certo di chiamare alla vita un certo numero di flames, mi metto una tuta ignifuga e dichiaro che a me la famiglia Fo sta simpatica come un calcio sul culo...
beh, io avevo già esposto largamente come la pensavo, fo mi sta sul culo, convengo con t-rtz.
dobbiamo affrancarci da certi luoghi comuni, noi di sinistra, se volgiamo vincere.
ah, già che ci siamo, occhio a quel cashmerato di bertinotti e alle cazzate che farà: prepariamoci.
Ho pubblicato l'intervista. Ps: dato che l'intervistata sei tu, mi aspetto un po' di pubblicità. Ciao, Dblk
brava, ben detto! dr
e perchè fo non va bene????? solo perchè non ha avuto esperienza???
e invece le moratti...
questa è la cosa che più odio di questo sistema sociale "capitalistico"! le specializzazioni!!!
una persona intelligente e capace che ha voglia di fare tante cose non può. deve invece bloccarsi, decidere attorno ai 25 anni cosa fare, e per il resto della vita sapere che tutti i giorni dovrà fare sempre le solite cose.
così ad esempio un musicista non può diventare pittore perchè tutti vedrebberò in lui sempre e solo un musicista che ha imbrattato una tela. e così via...
e la colpa è di questi stramaledettissimi giornalisti, i profeti della parola!!!
profeti un c...o!!!
sempre lì ad etichettare tutto con le loro macchinette altrimenti non sono contenti...
che palle!
ragazzi della casa, svegliatevi, siete in diretta.
@ jack: mi piace in parte la tua riflessione. Il ragionamento di Undine è politico e utilitaristico.
Io stimo Fo come personaggio e come persona. Sono convinta, come ha giustamente fatto notare il Conte, che egli abbia fatto tanto per i cittadini.
La sua non e' arte fine se stessa, ma arte tesa a elevare ed educare chi l'incontra.
MA, come ha detto Cape, il mio e' un ragionamento estremamente utilitaristico. Se Fo fosse stato scelto a sfidare la Moratti... avrebbe avuto maggiori probabilita' di essere sconfitto. Poi possiamo lamentarci della mediocrita' nostra e altrui, dei cittadini che non sentono nemmeno la necessita' d'informarsi e accettano un Ferrante qualsiasi, ma il fatto resta questo. Fo avrebbe sicuramente perso.
Allora ecco cosa intendo per pragmatismo.
Prendiamo una questione.
Abbiamo tre possibili alternative:
1)la soluzione ideale, quella migliore e di più difficile realizzazione
2)la soluzione mediocre, che impone sacrifici ed è suscettibile di qualche vantaggio
3)la peggiore, senza alcuna possibilità di miglioramento
Bene, accusatemi di cinismo, ma io opterò sempre per una del secondo tipo.
E' la ragione per cui ho smesso di votare Rifondazione, perchè tra NIENTE e QUALCOSA, alcuni sceglieranno la prima e io la seconda.
Fo (spero) potrà far valere il proprio peso (23% non è poco, comunque) ed esercitare una certa influenza, magari ottenere l'assessorato alla cultura (temo che nn l'accetterà).
@capemaster...
proprio perchè politico e utilitaristico!
la politica è un qualcosa di legato alla vita. e quindi al sociale. e quindi al mio "ragionamento". se abitassi a milano io voterei fo senza nemmeno pensarci. non solo perchè ha preso parte nello schieramento dell'unione. ma proprio perchè lui!
ps
ma tu sei quello di radio attiva?
sì, peccato per Fo, ma sapevamo che era un sogno.
Ora tutti uniti: bisogna battersi contro almeno due moratte, forse 3...
Buona giornata
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