14.3.05

Diamoci alla coltivazione delle rape indiane

Calipari,"Chiunque avrebbe sparato"

Parlano le famiglie dei soldati Usa

Sono bravi ragazzi e chiunque al loro posto avrebbe sparato.
http://www.tgcom.it/mondo/articoli/articolo247502shtml

Lo ripetono da giorni i parenti dei soldati del "Fighting 69th", il battaglione che lo scorso 4 marzo è rimasto coinvolto nell'uccisione del funzionario del Sismi Nicola Calipari. Le famiglie sono in ansia per i loro figli e c'è chi teme che si crei una mentalità da caccia alle streghe nell'inchiesta del Pentagono, per rispondere alle accuse degli italiani.
"Se qualcuno non obbedisce al segnale, loro non danno una seconda possibilità. Basta un secondo di esitazione ed è troppo tardi: sei morto", dice William Bambino, il padre di uno dei militari americani in Iraq. Il figlio non è tra i soldati coinvolti nella sparatoria su cui il Pentagono ha aperto un'inchiesta, ma fa parte del Primo Battaglione, lo stesso a cui appartenevano i militari in servizio la sera del 4 marzo, quando l'auto con Calipari e la Sgrena ha incontrato il posto di blocco.
"Le famiglie dei soldati sono nervose. C'è chi teme che non capiscano l'enorme pressione di chi sta in prima linea e deve prendere decisioni in una frazione di secondo", scrive il "Newsday" dopo aver parlato con i parenti dei marine. Due giorni prima del fatale scontro al checkpoint, due soldati avevano perso la vita durante un normale servizio di pattuglia. Questi eventi creano ansia e tensione. "I loro compagni sono tutti continuamente sul chi vive", ha aggiunto un altro genitore. "Gli attacchi contro gli americani sono roba di tutti i giorni".


Irriflessione : questi attacchi contro gli americani mi stupiscono e mi domando cosa abbiano mai fatto di male .

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