Si dice verità ciò che è vero in senso assoluto o in relazione a determinati fatti.
E per la verità lotta la famiglia di Federico Aldrovandi, il diciottenne ucciso il 25 settembre a Ferrara dalla polizia.
I primi maldestri tentativi di celare quella verità che i parenti di Aldro vanno cercando, calpestano quell'amore che li spinge a voler scoprire il significato della morte del loro ragazzo: Federico era un tossico, quelle lesioni se l'è procurate, noi abbiamo solo potuto constatare...
La madre insoddisfatta del corso delle indagini, apre un blog nel gennaio del 2006.
Per avvicinarsi alla verità.
Per comunicare a noi tutti la sua disperazione e nutrirsi della nostra ansia di capire, della nostra indignazione per una morte crudele, insensata, sciocca, inutile, mostruosa e maledettamente banale...
Secondo i periti nominati dalla famiglia, la morte di Federico non è imputabile alle percosse subite (che l'hanno reso irriconoscibile), ma al soffocamento. Pare infatti che almeno una persona abbia ritenuto necessario per la nostra sicurezza di cittadini salire sulla sua schiena fino a comprimerne la cassa toracica e a farlo morire per asfissia.
Non intendo pubblicare la foto del corpo di Federico.
Non ritengo necessario, ai fini di quest'iniziativa, mostrare come alcuni poliziotti concepiscono la lotta alla criminalità.
Federico aveva assunto una pasticca d'ecstasy, quella notte.
Quel che penso è che fosse terrorizzato in quel momento. Gli stava crollando il mondo addosso. La vergogna di essere fermato dalla polizia, la patente allontanata perché aveva preso una pasticca. E aveva dimenticato la carta di identità.
Quella mattina nel vicinato dicevano che era morto un albanese. Nessuno si preoccupava più di tanto… ci racconta sua madre.
Perché la sua è una morte banale?
Perché il povero ragazzo ha avuto il torto di essere stato scambiato per un extracomunitario. Scoperto l'errore, la polizia ha fatto il possibile per ostacolare le indagini, per scaricare la colpa su quel ragazzo che ha avuto, perlomeno, la ventura di essere italiano e di avere una famiglia caparbia e ostinata.
Il 15 marzo i quattro agenti che fermarono Federico per un controllo di routine sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio preteritenzionale dalla procura di Ferrara.
Il blog della mamma di Aldro ha mantenuto viva l'attenzione su questa tragedia, ma non basta. Si può, si deve fare di più.
Ecco perché v'invito a raccogliere l'appello di Senza Bavaglio : un post al giorno fino a quando giustizia sarà fatta. Fatelo dopo aver visitato il blog della mamma di Federico e cercate di non far cadere nel dimenticatoio questo crimine che ha distrutto per sempre tante vite.
31.3.06
30.3.06
La famiglia innanzitutto
Considerando la sincera preoccupazione del Dipartimento di Stato americano per i cittadini statunitensi (tanto da ritenere pericolose le manifestazioni di no-global, autonomi e compagnia bella), mi stupisce che non sia stato consigliato loro di tenersi alla larga dalle iniziative elettorali cui partecipa la nostra Vladimir Luxuria.
Eppure gli elementi che invitavano all'attenzione, alla cautela, c'erano tutti: il lancio di oggetti pericolosi (i finocchi, specie quelli grossi, non vanno presi alla leggera), gli intrepidi uomini di famiglia stanchi di stare in casa a molestare la moglie con le loro flatulenze, l'appoggio dei membri di un partito politico dal passato discutibile e persino la connivenza delle forze dell'ordine, che si son fatte attendere 45 minuti buoni prima d'intervenire (quando si tratta di anarcoinsurrezionalisti e destrorsi, il ritardo e' costituzionale).
Quanto accaduto a Guidonia non e' una novita': gia' a Ardea c'era stato un episodio analogo, seppur di minore gravita'. Invece ieri l'attacco alla candidata di Rifondazione ha avuto successo, tanto da costringere signore con bambini a circondare Luxuria per proteggerla dagli ortaggi volanti (che hanno la prerogativa di non colpire, neppure per sbaglio, i minori di 18 anni).
Avrei voluto occuparmi di Luxuria soltanto a elezioni avvenute.
Era mia intenzione, nonche' sommo desiderio, parlare di lei come di una deputata del nostro Parlamento che si impegna per i diritti civili.
Ahime', non e' stato possibile: Luxuria, per la sua storia e le sue scelte di vita, e' il bersaglio ideale per quegli italioti che intendono turbare questa campagna elettorale, sorvolando sui programmi e provocando gli elettori di Rifondazione.
Chapeau a chi non ha voluto farsi trascinare da codesti facinorosi e ha saputo ben giudicare e mantenere il controllo di se'.
Undici giorni.
Undici lunghissimi giorni... trascorsi i quali Luxuria continuera' a essere derisa, attaccata, disprezzata e insultata.
Eppure gli elementi che invitavano all'attenzione, alla cautela, c'erano tutti: il lancio di oggetti pericolosi (i finocchi, specie quelli grossi, non vanno presi alla leggera), gli intrepidi uomini di famiglia stanchi di stare in casa a molestare la moglie con le loro flatulenze, l'appoggio dei membri di un partito politico dal passato discutibile e persino la connivenza delle forze dell'ordine, che si son fatte attendere 45 minuti buoni prima d'intervenire (quando si tratta di anarcoinsurrezionalisti e destrorsi, il ritardo e' costituzionale).
Quanto accaduto a Guidonia non e' una novita': gia' a Ardea c'era stato un episodio analogo, seppur di minore gravita'. Invece ieri l'attacco alla candidata di Rifondazione ha avuto successo, tanto da costringere signore con bambini a circondare Luxuria per proteggerla dagli ortaggi volanti (che hanno la prerogativa di non colpire, neppure per sbaglio, i minori di 18 anni).
Avrei voluto occuparmi di Luxuria soltanto a elezioni avvenute.
Era mia intenzione, nonche' sommo desiderio, parlare di lei come di una deputata del nostro Parlamento che si impegna per i diritti civili.
Ahime', non e' stato possibile: Luxuria, per la sua storia e le sue scelte di vita, e' il bersaglio ideale per quegli italioti che intendono turbare questa campagna elettorale, sorvolando sui programmi e provocando gli elettori di Rifondazione.
Chapeau a chi non ha voluto farsi trascinare da codesti facinorosi e ha saputo ben giudicare e mantenere il controllo di se'.
Undici giorni.
Undici lunghissimi giorni... trascorsi i quali Luxuria continuera' a essere derisa, attaccata, disprezzata e insultata.
29.3.06
HTML? Che cos'e'?
Signore e signori, qui si richiede il vostro parere su una questione della massima importanza (per l'autrice):
Se non fosse per l'impossibilita' di scrivere post con lettere accentate e caratteri estranei alla lingua inglese, non cambierei layout.
Per suggerimenti, insulti e accuse d'incompetenza in materia di HTML (tutti egualmente ben accetti) lasciate un commento o contattatemi all'indirizzo e-mail che gia' conoscete.
Se non fosse per l'impossibilita' di scrivere post con lettere accentate e caratteri estranei alla lingua inglese, non cambierei layout.
Per suggerimenti, insulti e accuse d'incompetenza in materia di HTML (tutti egualmente ben accetti) lasciate un commento o contattatemi all'indirizzo e-mail che gia' conoscete.
27.3.06
Il futuro colorato d'azzurro
Nella famiglia M. i risultati delle elezioni politiche tenutesi il 27 marzo del 1994 suscitarono reazioni forti, ma opposte.
Il signor M., uomo pacato, di sani principi, ma decisamente pessimista, scosse il capo, fatalisticamente convinto che gli italiani avessero tanti diritti, tra cui quello di sbagliare e di scegliersi il peggior Presidente del Consiglio possibile.
La signora M., d'indole battagliera e dai modi impulsivi, gia' si vedeva a guidare una rivolta contro i concittadini che, a suo avviso, facevano cattivo uso del proprio giudizio.
La loro unica figlia, una ragazzina che frequentava le medie inferiori, saluto' la vittoria del Polo saltellando per casa e seguendo le esternazioni di un giubilante Emilio Fede. Era entusiasta del successo di Berlusconi perche', a suo avviso, veicolava l'immagine di un paese prospero e felice.
E poi il leader di Forza Italia era un uomo nuovo, si esprimeva in modo chiaro e sapeva trasmettere energia e ottimismo. Ben diverso da quei grigi politicanti che -l'aveva notato in tante barbose tribune politiche- parlavano senza dire niente.
Il signor M., pur essendo in disaccordo con la figlia, acconsenti ad acquistare per lei copie de Il Giornale e L'Indipendente e la ragazzina s'immerse nella lettura di quegli articoli che promettevano un'Italia azzurra e felice. Il fatto che la nascita del suo interesse per la politica fosse quasi contemporanea alla discesa in campo di Berlusconi le parve singolare e di buon auspicio. Contagiata dall'entusiasmo del nuovo capo del governo, si sentiva fiduciosa e vedeva, innanzi a se', un futuro che aspettava soltanto lei per compiersi. Tra i progetti per il suo avvenire c'era anche la scelta dei nomi per le figlie, che sarebbero state quattro e che avrebbe chiamato, rispettivamente, Alessandra (in onore della Mussolini), Irene (un omaggio alla Pivetti), Ombretta (come la Fumagalli Carulli) e Tiziana (come la Parenti).
-Devono essere quattro- spiegava ai suoi interlocutori.- come i partiti che formano il Polo delle Liberta'.
I mesi passarono e l'entusiasmo si tradusse in un costante interesse per la vita politica del Paese.
L'avviso di garanzia raggiunse Berlusconi in quel di Napoli e Bossi fece cadere il governo.
Un giorno, in TV, Berlusconi dichiaro' con delusione: Non mi hanno lasciato governare.
E' vero - commento' compassionevole la figlia del signor M.- e' andata proprio cosi, purtroppo.
E passarono altri giorni, giorni in cui la ragazzina aveva la certezza di accendere l'apparecchio televisivo per sentir Berlusconi lagnarsi del suo destino politico: No, non mi hanno lasciato governare. Intanto tutto seguitava ad andare peggio o meglio di prima, ma il leader di Forza Italia non aveva parole per il presente e biasimava il fato cieco e crudele: Non mi hanno lasciato governare.
La ragazzina principio' a esser infastidita da quel lamento frequente e sempre uguale:
Perche' continua a ripeterlo?- sbuffava con irritazione- Perche' non la smette di recriminare e comincia a dire qualcosa di nuovo?
Berlusconi le sembrava uno di quei colpevoli compagni di classe che venivano puniti dall'insegnante e tornavano a scuola piagnucolanti, accompagnati dalle loro indulgenti e sollecite madri.
Quel messaggio, ripetuto notte e di, l'aveva stancata. Il tono di voce disperato e minaccioso, l'espressione incollerita, ma impostata del volto che accompagnavano quelle parole, le sembrarono falsi.
E arrivo' a temere di essere non soltanto influenzata, ma persino ipnotizzata.
-No, cosi non va. Sta fingendo. Lo dice tutti i giorni, ormai. Lo ripete per convicermi a esser d'accordo con lui.
E cosi l'ammirazione per quell'Italia azzurra, di cui comprendeva ben poco, si spense e non per i presunti errori del governo Berlusconi ( che non era in condizioni di capire). No.
Semplicemente la ragazzina si convinse dell'assoluta falsita' di quei concetti ripetuti all'infinito e senti d'averne abbastanza.
E crebbe accompagnata da quella convinzione, che assimilo' come il passato dei verbi irregolari in inglese e il divieto materno di stare troppo al telefono.
In questi ultimi 5 anni le sono state vicine la collera per l'operato del governo uscente e la frustrazione per l'impossibilita' di guidare la rivolta gia' progettata dalla madre esattamente dodici anni prima.
Il 9 aprile acquistera' tre pacchetti di sigarette, votera' e stara' lontana da casa fino a quando tutto non sara' finito.
Andra' in montagna, al mare, a passeggiare in campagna o a fare lo struscio nella piazza di Carpi coi tacchi alti, per non essere costretta a provare un dolore diverso da quello ai piedi.
Perche' la politica la prende troppo sul serio e non vuole cambiare per l'ennesima volta i nomi delle figlie che verranno. E a prescindere dalla coalizione che vincera', desidera prendersi un impegno importante: non progettera' mai piu' di chiamare Ombretta una neonata innocente e indifesa. E' una promessa.
Il signor M., uomo pacato, di sani principi, ma decisamente pessimista, scosse il capo, fatalisticamente convinto che gli italiani avessero tanti diritti, tra cui quello di sbagliare e di scegliersi il peggior Presidente del Consiglio possibile.
La signora M., d'indole battagliera e dai modi impulsivi, gia' si vedeva a guidare una rivolta contro i concittadini che, a suo avviso, facevano cattivo uso del proprio giudizio.
La loro unica figlia, una ragazzina che frequentava le medie inferiori, saluto' la vittoria del Polo saltellando per casa e seguendo le esternazioni di un giubilante Emilio Fede. Era entusiasta del successo di Berlusconi perche', a suo avviso, veicolava l'immagine di un paese prospero e felice.
E poi il leader di Forza Italia era un uomo nuovo, si esprimeva in modo chiaro e sapeva trasmettere energia e ottimismo. Ben diverso da quei grigi politicanti che -l'aveva notato in tante barbose tribune politiche- parlavano senza dire niente.
Il signor M., pur essendo in disaccordo con la figlia, acconsenti ad acquistare per lei copie de Il Giornale e L'Indipendente e la ragazzina s'immerse nella lettura di quegli articoli che promettevano un'Italia azzurra e felice. Il fatto che la nascita del suo interesse per la politica fosse quasi contemporanea alla discesa in campo di Berlusconi le parve singolare e di buon auspicio. Contagiata dall'entusiasmo del nuovo capo del governo, si sentiva fiduciosa e vedeva, innanzi a se', un futuro che aspettava soltanto lei per compiersi. Tra i progetti per il suo avvenire c'era anche la scelta dei nomi per le figlie, che sarebbero state quattro e che avrebbe chiamato, rispettivamente, Alessandra (in onore della Mussolini), Irene (un omaggio alla Pivetti), Ombretta (come la Fumagalli Carulli) e Tiziana (come la Parenti).
-Devono essere quattro- spiegava ai suoi interlocutori.- come i partiti che formano il Polo delle Liberta'.
I mesi passarono e l'entusiasmo si tradusse in un costante interesse per la vita politica del Paese.
L'avviso di garanzia raggiunse Berlusconi in quel di Napoli e Bossi fece cadere il governo.
Un giorno, in TV, Berlusconi dichiaro' con delusione: Non mi hanno lasciato governare.
E' vero - commento' compassionevole la figlia del signor M.- e' andata proprio cosi, purtroppo.
E passarono altri giorni, giorni in cui la ragazzina aveva la certezza di accendere l'apparecchio televisivo per sentir Berlusconi lagnarsi del suo destino politico: No, non mi hanno lasciato governare. Intanto tutto seguitava ad andare peggio o meglio di prima, ma il leader di Forza Italia non aveva parole per il presente e biasimava il fato cieco e crudele: Non mi hanno lasciato governare.
La ragazzina principio' a esser infastidita da quel lamento frequente e sempre uguale:
Perche' continua a ripeterlo?- sbuffava con irritazione- Perche' non la smette di recriminare e comincia a dire qualcosa di nuovo?
Berlusconi le sembrava uno di quei colpevoli compagni di classe che venivano puniti dall'insegnante e tornavano a scuola piagnucolanti, accompagnati dalle loro indulgenti e sollecite madri.
Quel messaggio, ripetuto notte e di, l'aveva stancata. Il tono di voce disperato e minaccioso, l'espressione incollerita, ma impostata del volto che accompagnavano quelle parole, le sembrarono falsi.
E arrivo' a temere di essere non soltanto influenzata, ma persino ipnotizzata.
-No, cosi non va. Sta fingendo. Lo dice tutti i giorni, ormai. Lo ripete per convicermi a esser d'accordo con lui.
E cosi l'ammirazione per quell'Italia azzurra, di cui comprendeva ben poco, si spense e non per i presunti errori del governo Berlusconi ( che non era in condizioni di capire). No.
Semplicemente la ragazzina si convinse dell'assoluta falsita' di quei concetti ripetuti all'infinito e senti d'averne abbastanza.
E crebbe accompagnata da quella convinzione, che assimilo' come il passato dei verbi irregolari in inglese e il divieto materno di stare troppo al telefono.
In questi ultimi 5 anni le sono state vicine la collera per l'operato del governo uscente e la frustrazione per l'impossibilita' di guidare la rivolta gia' progettata dalla madre esattamente dodici anni prima.
Il 9 aprile acquistera' tre pacchetti di sigarette, votera' e stara' lontana da casa fino a quando tutto non sara' finito.
Andra' in montagna, al mare, a passeggiare in campagna o a fare lo struscio nella piazza di Carpi coi tacchi alti, per non essere costretta a provare un dolore diverso da quello ai piedi.
Perche' la politica la prende troppo sul serio e non vuole cambiare per l'ennesima volta i nomi delle figlie che verranno. E a prescindere dalla coalizione che vincera', desidera prendersi un impegno importante: non progettera' mai piu' di chiamare Ombretta una neonata innocente e indifesa. E' una promessa.
24.3.06
Chi ha paura degli integralisti cattolici?
Convocando il primo concistoro del proprio pontificato, Ratzinger ha espresso la volonta' di affrontare alcune questioni di primaria importanza: il dialogo con L'Islam, l' aumento dell'eta' pensionabile dei vescovi e i rapporti con i Lefebvriani.
E' soprattutto su quest'ultimo aspetto che occorre soffermarsi per capire lo spirito che anima l'attivita' dell' attuale pontefice. Pare infatti che Ratzinger abbia intenzione di riaccogliere i seguaci del vescovo Marcel Lefebvre, nonostante diversi vescovi siano contrari a un'eventuale riconciliazione.
Marcel Lefebvre nasce nel 1905. Aderisce nel periodo compreso tra la Prima e la Seconda guerra Mondiale ad 'Action Française', movimento politico di chiara ispirazione fascista, per poi successivamente appoggiare sia l'Organisation de l'Armee Secrete (OAS) societa' di tipo paramilitare responsabile di diversi attacchi terroristici nell'Algeria che si era autoproclamata indipendente dalla Repubblica Francese, che Cite' Catholique, un'organizzazione di estrema destra, integralista che rifiutava il moderno naturalismo (ritenuto il trionfo di Satana).
Il Concilio Vaticano II, che aveva raccolto prelati da tutto il mondo, fu avversato da una forte componente tradizionalista, di cui Lefebvre faceva parte. Il decreto Gaudium et Spes rappresenta una prima, importante apertura della Chiesa al mondo. Sancisce infatti la volonta' di confronto con tutti gli uomini e le donne (laici e di altre confessioni) su temi come la pace, la giustizia, la liberta'. Questo come anche il decreto Sacrosanctum concilium (che ha abolito la liturgia in latino e introdotto l'uso delle lingue nazionali) hanno prefigurato i cambiamenti del '68 e giustificato la definizione di 'Rivoluzione nella Chiesa' attribuito al Concilio Vaticano II.
Opponendosi alle conclusioni raggiunte (e sostenuto dall'allora vescovo di Friburgo), Lefebvre fonda nel 1970 il movimento 'Fraternita' San Pio X' e il seminario di Econe, in Svizzera. Lefebvre e' un fautore del ritorno della Chiesa preconciliare, nel suo seminario ordina vescovi e sacerdoti, dando il via a una sorta di Chiesa parallela a quella voluta da papa Giovanni XXIII prima e Paolo VI poi. Il suo movimento sara' scomunicato nel 1988 e Lefebvre muore nel 1991, in Svizzera, lasciando dietro di se' oltre 400 sacerdoti e piu' di 200 luoghi culto in tutto il mondo.
L'apertura di Ratzinger ai Lefebvriani e' qualcosa di cui tutti, in quanto cittadini di un paese composto prevalentemente da cattolici (sia pure non praticanti) dovremmo preoccuparci. Concentrati come siamo sull'incapacita' tutta musulmana di accettare le nostre regole di convivenza, i nostri principi, le nostre radici cristiane, dimentichiamo i movimenti cattolici integralisti, rivolgendo loro uno sguardo di cosciente superiorita': tanto, pensiamo, sono destinati a soccombere.
Sbagliato.
Dalla parte dei Lefebvriani c'e' la volonta' di cancellare anni di progressi e di costruttivo confronto sui principi fondamentali che accomunano tutti gli uomini.
Questa e' l'impressione che ho avuto dopo la lettura del Primo documento sulla Rivoluzione nella Chiesa, scritto da don Giulio Tam, lefebvriano del distretto italiano.
A tutta prima sembra di leggere una pagina di Libero o de La Padania:
Saremo disarmati dottrinalmente dal Papa e dai Vescovi pacifisti?
Perche' si pentono delle Crociate volute da tanti Papi e santi?
Perche' il Papa bacia il Corano?
Perche' i Vescovi favoriscono la costruzione delle moschee?
La liberta' religiosa e la democrazia sono, secondo codesti VERI cattolici, sinonimo di dottrina massonica, in opposizione alla fede della Chiesa cattolica preconciliare. Chiaro anche il titolo in grassetto di un paragrafo: il Magistero tradizionale (cui i Lefebvriani si richiamano) condanna la liberta' religiosa o di coscienza o di culto, i principi di liberta', uguaglianza e fraternita' e i diritti dell'uomo.
Va da se' che l'applicazione di tali principi e' perfettibile, per numerose ragioni che conosciamo o crediamo di conoscere, ma il primo attacco alla nostra civilta' occidentale viene da chi nega i principi su cui e' fondata e li considera nocivi per tutti i cattolici.
Richiamandosi a Pio X ( e 'Fraternita' di S. PioX e' il nome del movimento scismatico fondato da Lefebvre), il semplice desiderio di realizzare un'era di uguaglianza significa ammettere che ogni disuguaglianza e' ingiusta e quindi segno di volonta' sovversiva.
Non solo.
Nello schema della scristianizzazione della societa' temporale, viene delineato quello che e' il percorso ( e conseguente declino secondo i lefebvriani) della Chiesa cattolica. Dall'apogeo della cristianita' si passa per la rivoluzione umanista (naturalismo), quella protestante (apostasia e liberta' religiosa), liberale (deismo, laicismo), socialista (ateismo) e infine la quinta quella attuale della globalizzazione, detta fase di alienazione. Chi ha operato questi cambiamenti e chi li sostiene e', secondo i Lefebvriani, identificabile col demonio.
Il Primo Documento termina con alcuni consigli per chi non si riconosce nella Chiesa moderna.
C'e' una lotta del bene (i Lefebvriani) contro il male (tutti, dalla Chiesa cattolica ai laici) e occorre richiamarsi all'ammirabile Sacro Romano Impero, che ha cristianizzato il mondo ed e' stato incarnazione della verita' oggettiva: Dio e la sua Chiesa. Il fedele scontento dell'attuale stato delle cose deve quindi cercare di capire cosa gli accade e ricordare che e' l'ONU a insegnare apertamente questo egualitarismo cosi 'dannoso' con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (dannoso, perche' Lucifero volle farsi uguale a Dio).
E la voce di don Giulio Tam diventa piu' forte e invita alla lotta contro Satana:
Siamo figli dei romani, dei martiri, dei monaci, dei cavalieri, santi poeti e artigiani che hanno fatto l'Europa... abbiamo le radici, usiamole.
Non si puo' restare ne' neutrali ne' solo simpatizzanti: o militanti o schiavi.
Alcuni dei nostri sono caduti, pero' nuovi combattenti stanno arrivando e altri stanno nascendo: fate figli fratelli! Sono il futuro della civilta'! Non e' per odio (e Satana allora?), ma per amore che vogliamo morire per la nostra civilta'...perche' siamo gli strumenti di un mondo invincibile.
Si dice, molto spesso per la verita', che i musulmani moderati dovrebbero arginare i movimenti integralisti, fondamentalisti e terroristici.
Noi cosa facciamo?
Ricordiamoci dell'influenza esercitata da Lefebvre su alcuni personaggi non marginali della storia del nostro Paese (valga per tutti l'ottimo e datato articolo di Davide Romano).
E' nostro compito vigilare e scoraggiare, con i nostri esempi (diversi e complementari), questi individui che insultano la fede altrui in Dio e/o nell'uomo e nelle sue capacita'.
Non con l'intenzione di sconfiggere demoni ( che' saremmo noi), ma esseri nemici dell'umanita'.
Il sito web del distretto italiano di Fraternita' sacerdotale di S. Pio X.
Il sito web di Alleanza Cattolica.
E' soprattutto su quest'ultimo aspetto che occorre soffermarsi per capire lo spirito che anima l'attivita' dell' attuale pontefice. Pare infatti che Ratzinger abbia intenzione di riaccogliere i seguaci del vescovo Marcel Lefebvre, nonostante diversi vescovi siano contrari a un'eventuale riconciliazione.
Marcel Lefebvre nasce nel 1905. Aderisce nel periodo compreso tra la Prima e la Seconda guerra Mondiale ad 'Action Française', movimento politico di chiara ispirazione fascista, per poi successivamente appoggiare sia l'Organisation de l'Armee Secrete (OAS) societa' di tipo paramilitare responsabile di diversi attacchi terroristici nell'Algeria che si era autoproclamata indipendente dalla Repubblica Francese, che Cite' Catholique, un'organizzazione di estrema destra, integralista che rifiutava il moderno naturalismo (ritenuto il trionfo di Satana).
Il Concilio Vaticano II, che aveva raccolto prelati da tutto il mondo, fu avversato da una forte componente tradizionalista, di cui Lefebvre faceva parte. Il decreto Gaudium et Spes rappresenta una prima, importante apertura della Chiesa al mondo. Sancisce infatti la volonta' di confronto con tutti gli uomini e le donne (laici e di altre confessioni) su temi come la pace, la giustizia, la liberta'. Questo come anche il decreto Sacrosanctum concilium (che ha abolito la liturgia in latino e introdotto l'uso delle lingue nazionali) hanno prefigurato i cambiamenti del '68 e giustificato la definizione di 'Rivoluzione nella Chiesa' attribuito al Concilio Vaticano II.
Opponendosi alle conclusioni raggiunte (e sostenuto dall'allora vescovo di Friburgo), Lefebvre fonda nel 1970 il movimento 'Fraternita' San Pio X' e il seminario di Econe, in Svizzera. Lefebvre e' un fautore del ritorno della Chiesa preconciliare, nel suo seminario ordina vescovi e sacerdoti, dando il via a una sorta di Chiesa parallela a quella voluta da papa Giovanni XXIII prima e Paolo VI poi. Il suo movimento sara' scomunicato nel 1988 e Lefebvre muore nel 1991, in Svizzera, lasciando dietro di se' oltre 400 sacerdoti e piu' di 200 luoghi culto in tutto il mondo.
L'apertura di Ratzinger ai Lefebvriani e' qualcosa di cui tutti, in quanto cittadini di un paese composto prevalentemente da cattolici (sia pure non praticanti) dovremmo preoccuparci. Concentrati come siamo sull'incapacita' tutta musulmana di accettare le nostre regole di convivenza, i nostri principi, le nostre radici cristiane, dimentichiamo i movimenti cattolici integralisti, rivolgendo loro uno sguardo di cosciente superiorita': tanto, pensiamo, sono destinati a soccombere.
Sbagliato.
Dalla parte dei Lefebvriani c'e' la volonta' di cancellare anni di progressi e di costruttivo confronto sui principi fondamentali che accomunano tutti gli uomini.
Questa e' l'impressione che ho avuto dopo la lettura del Primo documento sulla Rivoluzione nella Chiesa, scritto da don Giulio Tam, lefebvriano del distretto italiano.
A tutta prima sembra di leggere una pagina di Libero o de La Padania:
Saremo disarmati dottrinalmente dal Papa e dai Vescovi pacifisti?
Perche' si pentono delle Crociate volute da tanti Papi e santi?
Perche' il Papa bacia il Corano?
Perche' i Vescovi favoriscono la costruzione delle moschee?
La liberta' religiosa e la democrazia sono, secondo codesti VERI cattolici, sinonimo di dottrina massonica, in opposizione alla fede della Chiesa cattolica preconciliare. Chiaro anche il titolo in grassetto di un paragrafo: il Magistero tradizionale (cui i Lefebvriani si richiamano) condanna la liberta' religiosa o di coscienza o di culto, i principi di liberta', uguaglianza e fraternita' e i diritti dell'uomo.
Va da se' che l'applicazione di tali principi e' perfettibile, per numerose ragioni che conosciamo o crediamo di conoscere, ma il primo attacco alla nostra civilta' occidentale viene da chi nega i principi su cui e' fondata e li considera nocivi per tutti i cattolici.
Richiamandosi a Pio X ( e 'Fraternita' di S. PioX e' il nome del movimento scismatico fondato da Lefebvre), il semplice desiderio di realizzare un'era di uguaglianza significa ammettere che ogni disuguaglianza e' ingiusta e quindi segno di volonta' sovversiva.
Non solo.
Nello schema della scristianizzazione della societa' temporale, viene delineato quello che e' il percorso ( e conseguente declino secondo i lefebvriani) della Chiesa cattolica. Dall'apogeo della cristianita' si passa per la rivoluzione umanista (naturalismo), quella protestante (apostasia e liberta' religiosa), liberale (deismo, laicismo), socialista (ateismo) e infine la quinta quella attuale della globalizzazione, detta fase di alienazione. Chi ha operato questi cambiamenti e chi li sostiene e', secondo i Lefebvriani, identificabile col demonio.
Il Primo Documento termina con alcuni consigli per chi non si riconosce nella Chiesa moderna.
C'e' una lotta del bene (i Lefebvriani) contro il male (tutti, dalla Chiesa cattolica ai laici) e occorre richiamarsi all'ammirabile Sacro Romano Impero, che ha cristianizzato il mondo ed e' stato incarnazione della verita' oggettiva: Dio e la sua Chiesa. Il fedele scontento dell'attuale stato delle cose deve quindi cercare di capire cosa gli accade e ricordare che e' l'ONU a insegnare apertamente questo egualitarismo cosi 'dannoso' con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (dannoso, perche' Lucifero volle farsi uguale a Dio).
E la voce di don Giulio Tam diventa piu' forte e invita alla lotta contro Satana:
Siamo figli dei romani, dei martiri, dei monaci, dei cavalieri, santi poeti e artigiani che hanno fatto l'Europa... abbiamo le radici, usiamole.
Non si puo' restare ne' neutrali ne' solo simpatizzanti: o militanti o schiavi.
Alcuni dei nostri sono caduti, pero' nuovi combattenti stanno arrivando e altri stanno nascendo: fate figli fratelli! Sono il futuro della civilta'! Non e' per odio (e Satana allora?), ma per amore che vogliamo morire per la nostra civilta'...perche' siamo gli strumenti di un mondo invincibile.
Si dice, molto spesso per la verita', che i musulmani moderati dovrebbero arginare i movimenti integralisti, fondamentalisti e terroristici.
Noi cosa facciamo?
Ricordiamoci dell'influenza esercitata da Lefebvre su alcuni personaggi non marginali della storia del nostro Paese (valga per tutti l'ottimo e datato articolo di Davide Romano).
E' nostro compito vigilare e scoraggiare, con i nostri esempi (diversi e complementari), questi individui che insultano la fede altrui in Dio e/o nell'uomo e nelle sue capacita'.
Non con l'intenzione di sconfiggere demoni ( che' saremmo noi), ma esseri nemici dell'umanita'.
Il sito web del distretto italiano di Fraternita' sacerdotale di S. Pio X.
Il sito web di Alleanza Cattolica.
22.3.06
Il cliente ha sempre ragione
Tardo pomeriggio di martedi in un negozio di ottica della bassa modenese.
Lunga fila di persone che attendono di esser servite dalla titolare e dalla commessa (una studentessa che fa qualche lavoretto in attesa della laurea).
Nel giro di pochi minuti entrano due signore: la prima richiede un paio d'occhiali nuovi, la seconda vuole un telaio piu' a buon mercato su cui montare le lenti che ha gia'.
Dopo quasi un'ora, le due clienti sono state entrambe servite.
La prima ha avuto i suoi occhiali da lettura nuovi di zecca, la seconda quelli da usare sul lavoro.
La commessa cerca due astucci gradevoli e rigidi per entrambe le signore, ma viene aspramente rimproverata dalla titolare: quelli bianchi da lei scelti sono esagerati, occorre qualcosa di diverso. La ragazza allora fa per prendere due custodie per occhiali grigie e rigide, ma la titolare brontola: per questa signora (quella che ha speso meno), va bene quello rigido. All'altra dai pure uno di questi, tanto sono occhiali da lettura e ci vogliono custodie pratiche e leggere.
E le indica una fila di astucci di spugna dalle orrende stampe scozzesi, a fiori e a rombi, talmente brutti a vedersi da non essere, solitamente, dati a nessun cliente.
La commessa ne prende tre e li mostra alla signora (la prima) che ha speso di piu', affinche' questa farle scegliere quello che preferisce.
La titolare la vede e e glieli strappa di mano: tanto non ha importanza, uno vale l'altro, fila!
Ne afferra uno a caso e lo getta sul bancone davanti alla cliente.
Cosi la ragazza ripone i due orrendi astucci rimasti nell'apposito cassetto e china il capo: vorrebbe fuggire da li', in quel momento, pur di non sprofondare per la vergogna di cio' che e' stato fatto.
La prima cliente allontana da se' la custodia e si rivolge alla titolare:
Crede che io non capisca la vostra lingua? Ho visto benissimo cio' che ha detto alla ragazza poco fa'. Stia tranquilla che ne faccio a meno di questo come di tutti gli altri suoi astucci. Grazie, lei e' stata davvero gentile, mi creda se le dico che conservero' un buon ricordo di lei e del suo negozio.
E, dopo aver pagato, se ne va.
La titolare, che era stata singolarmente taciturna durante l'esplosione di collera della ex cliente, ritrova la favella dopo aver battuto lo scontrino e biasima la scarsa educazione degli immigrati, il loro atteggiamento presuntuoso e insolente, la loro incapacita' d'integrazione e d'accettazione delle regole della convivenza civile. Non riesce davvero a capire cosa sia successo, e' stupita dalla rabbia di quella signora con l'hijab, in anni di attivita' non e' mai accaduto nulla di simile, e dire che e' sempre stata a contatto con 'quelli li'.
I clienti che hanno assistito alla scena sono italiani come lei e l'aiutano a compilare un dettagliato elenco delle pretese degli immigrati extracomunitari presenti nel nostro Paese.
La commessa, gia' a disagio, viene incalzata dalla titolare e annuisce meccanicamente, per non esser costretta a esprimere la sua opinione sull'accaduto.
Tornata a casa racconta l'episodio al padre, figlio d'immigrati meridionali, nato a Marsiglia (dov'e' stato spesso respinto dagli altri in quanto italiano) e giunto nella provincia modenese da adolescente (dov'e' stato spesso respinto dagli altri in quanto francese).
Avevo intenzione di acquistare li' un paio di occhiali -commenta suo padre- ma ci ho pensato bene: non mi servono piu'.
Lunga fila di persone che attendono di esser servite dalla titolare e dalla commessa (una studentessa che fa qualche lavoretto in attesa della laurea).
Nel giro di pochi minuti entrano due signore: la prima richiede un paio d'occhiali nuovi, la seconda vuole un telaio piu' a buon mercato su cui montare le lenti che ha gia'.
Dopo quasi un'ora, le due clienti sono state entrambe servite.
La prima ha avuto i suoi occhiali da lettura nuovi di zecca, la seconda quelli da usare sul lavoro.
La commessa cerca due astucci gradevoli e rigidi per entrambe le signore, ma viene aspramente rimproverata dalla titolare: quelli bianchi da lei scelti sono esagerati, occorre qualcosa di diverso. La ragazza allora fa per prendere due custodie per occhiali grigie e rigide, ma la titolare brontola: per questa signora (quella che ha speso meno), va bene quello rigido. All'altra dai pure uno di questi, tanto sono occhiali da lettura e ci vogliono custodie pratiche e leggere.
E le indica una fila di astucci di spugna dalle orrende stampe scozzesi, a fiori e a rombi, talmente brutti a vedersi da non essere, solitamente, dati a nessun cliente.
La commessa ne prende tre e li mostra alla signora (la prima) che ha speso di piu', affinche' questa farle scegliere quello che preferisce.
La titolare la vede e e glieli strappa di mano: tanto non ha importanza, uno vale l'altro, fila!
Ne afferra uno a caso e lo getta sul bancone davanti alla cliente.
Cosi la ragazza ripone i due orrendi astucci rimasti nell'apposito cassetto e china il capo: vorrebbe fuggire da li', in quel momento, pur di non sprofondare per la vergogna di cio' che e' stato fatto.
La prima cliente allontana da se' la custodia e si rivolge alla titolare:
Crede che io non capisca la vostra lingua? Ho visto benissimo cio' che ha detto alla ragazza poco fa'. Stia tranquilla che ne faccio a meno di questo come di tutti gli altri suoi astucci. Grazie, lei e' stata davvero gentile, mi creda se le dico che conservero' un buon ricordo di lei e del suo negozio.
E, dopo aver pagato, se ne va.
La titolare, che era stata singolarmente taciturna durante l'esplosione di collera della ex cliente, ritrova la favella dopo aver battuto lo scontrino e biasima la scarsa educazione degli immigrati, il loro atteggiamento presuntuoso e insolente, la loro incapacita' d'integrazione e d'accettazione delle regole della convivenza civile. Non riesce davvero a capire cosa sia successo, e' stupita dalla rabbia di quella signora con l'hijab, in anni di attivita' non e' mai accaduto nulla di simile, e dire che e' sempre stata a contatto con 'quelli li'.
I clienti che hanno assistito alla scena sono italiani come lei e l'aiutano a compilare un dettagliato elenco delle pretese degli immigrati extracomunitari presenti nel nostro Paese.
La commessa, gia' a disagio, viene incalzata dalla titolare e annuisce meccanicamente, per non esser costretta a esprimere la sua opinione sull'accaduto.
Tornata a casa racconta l'episodio al padre, figlio d'immigrati meridionali, nato a Marsiglia (dov'e' stato spesso respinto dagli altri in quanto italiano) e giunto nella provincia modenese da adolescente (dov'e' stato spesso respinto dagli altri in quanto francese).
Avevo intenzione di acquistare li' un paio di occhiali -commenta suo padre- ma ci ho pensato bene: non mi servono piu'.
20.3.06
Stasera, che sera...
Avevo qualche progetto per stasera, cari lettori.
Ero indecisa se proseguire nella lettura de 'L'ombra del vento', stirare, guardare la TV o scrivere una lettera alla mia zia australiana (e' da dicembre che se l'aspetta).
Non so voi, ma a me riesce difficile pianificare il tempo libero e non sono in grado di decidere in anticipo come impiegarlo. E' frustrante e il mio timore e' quello di programmare un'oretta di uncinetto per poi arrivare stanca e demotivata, desiderosa di abbrutirmi nel pigiama a cuori di pile, con il pacchetto di sigarette a destra e il telefonino a sinistra.
Qualcuno, pero', ha pensato bene di risolvere queste lievi e sciocche questioni domestiche organizzandomi la serata.
Stasera, infatti, preparero' una cenetta leggera, scegliero' un vino frizzante, terro' pronta la bottiglia del nocino e poi, dopo aver sparecchiato, indossero' il mio completo intimo preferito, quello con canottiera e culotte rosse (con un simpatico pinguino raffigurato).
Guardero' languidamente l'Anonimo Lettore - che avra' gia' atteso paziente lo scongelamento dei sofficini al gusto di pomodoro e mozzarella- e gli sussurrero' complice:
-Facciamo un figlio?
Si, perche' stasera le coppie di Modena, Nuoro, Pesaro, Ravenna e Savona sono favorite nel concepimento di un figlio. Questa, secondo Italo Farnetani, pediatra e docente all'Universita' di Milano, e' la notte delle cicogne.
Grazie a un complesso studio che ha analizzato e incrociato le temperature medie mensili, le ore di luce e gli incassi dei distributori di preservativi, l'insigne esperto ha concluso che le donne che vivono in queste citta' sono nelle condizioni piu' favorevoli alla procreazione.
Va da se' che non spieghero' tutto questo all'Anonimo Lettore, stasera.
Non dopo aver colto un'espressione incredula -la sola proposta da parte mia e' di per se' alquanto scioccante- averlo visto inghiottire il nocino e riprendersi dal trauma suonando la sua Les Paul.
Io invece faro' fatica a prender sonno, mi girero' inquieta e insoddisfatta nel letto, berro' la tisana di valeriana che avro' messo sul comodino e un unico interrogativo rendera' insonne questa lunga, inoperosa notte delle cicogne:
Come va la vita coniugale del dottor Farnetani?
Ero indecisa se proseguire nella lettura de 'L'ombra del vento', stirare, guardare la TV o scrivere una lettera alla mia zia australiana (e' da dicembre che se l'aspetta).
Non so voi, ma a me riesce difficile pianificare il tempo libero e non sono in grado di decidere in anticipo come impiegarlo. E' frustrante e il mio timore e' quello di programmare un'oretta di uncinetto per poi arrivare stanca e demotivata, desiderosa di abbrutirmi nel pigiama a cuori di pile, con il pacchetto di sigarette a destra e il telefonino a sinistra.
Qualcuno, pero', ha pensato bene di risolvere queste lievi e sciocche questioni domestiche organizzandomi la serata.
Stasera, infatti, preparero' una cenetta leggera, scegliero' un vino frizzante, terro' pronta la bottiglia del nocino e poi, dopo aver sparecchiato, indossero' il mio completo intimo preferito, quello con canottiera e culotte rosse (con un simpatico pinguino raffigurato).
Guardero' languidamente l'Anonimo Lettore - che avra' gia' atteso paziente lo scongelamento dei sofficini al gusto di pomodoro e mozzarella- e gli sussurrero' complice:
-Facciamo un figlio?
Si, perche' stasera le coppie di Modena, Nuoro, Pesaro, Ravenna e Savona sono favorite nel concepimento di un figlio. Questa, secondo Italo Farnetani, pediatra e docente all'Universita' di Milano, e' la notte delle cicogne.
Grazie a un complesso studio che ha analizzato e incrociato le temperature medie mensili, le ore di luce e gli incassi dei distributori di preservativi, l'insigne esperto ha concluso che le donne che vivono in queste citta' sono nelle condizioni piu' favorevoli alla procreazione.
Va da se' che non spieghero' tutto questo all'Anonimo Lettore, stasera.
Non dopo aver colto un'espressione incredula -la sola proposta da parte mia e' di per se' alquanto scioccante- averlo visto inghiottire il nocino e riprendersi dal trauma suonando la sua Les Paul.
Io invece faro' fatica a prender sonno, mi girero' inquieta e insoddisfatta nel letto, berro' la tisana di valeriana che avro' messo sul comodino e un unico interrogativo rendera' insonne questa lunga, inoperosa notte delle cicogne:
Come va la vita coniugale del dottor Farnetani?
18.3.06
Fierezza emiliana 2
Le leggi naziste e le idee di Adolf Hitler stanno rinascendo in Europa nei Paesi Bassi, attraverso l'eutanasia e il dibattito su come uccidere i bambini affetti da malformazioni.
Commento: quando all'orizzonte si profila il rischio di una figura di cacca, noi non ci tiriamo indietro. MAI.
La puntata precedente
16.3.06
L'ONU e il pessimismo infastidito
Nasce il Consiglio dei Diritti Umani, che sostituira' la Commissione ONU di Ginevra.
Dopo mesi di complesse trattative, e' stata votata la bozza del documento, che prevede la scelta - da parte dell'Assemblea- di 47 stati membri che avranno il compito di vigilare sul rispetto dei diritti umani nel mondo, proponendo eventuali leggi correttive.
La creazione di un nuovo organismo che tuteli i diritti umani va salutata con speranza e fiducia, consapevoli che la strada si prefigura lunga e tortuosa certo, ma che il tentativo non va scoraggiato.
Devono averlo pensato anche i rappresentanti dei 170 stati membri che hanno votato a favore della bozza del documento. Il Consiglio dei Diritti Umani non piace affatto, invece, ai 4 paesi che hanno votato contro (Israele, Palau, le Isole Marshall), tra cui -ma guarda un po' - gli Stati Uniti.
Secondo John Bolton, ambasciatore dello stato campione di democrazia e liberta' presso le Nazioni Unite, non e' affatto certo che il Consiglio dei Diritti Umani fara' meglio della Commissione ONU di Ginevra e tale sfiducia ha trovato espressione in un voto negativo.
Lo dico subito, a scanso di equivoci: se criticare la politica statunitense in materia di diritti umani e' sinonimo di antiamericanismo, allora sono fieramente antiamericana. La gente comune, come me, ha piu' volte attaccato il concetto di democrazia proprio di questa grande nazione, cosi come i suoi sanguinosi tentativi di esportarla fuori dai propri confini.
Ogni tanto capita il filodemocratico teo/neo/beo-con che sibila velenoso:
e la Cina? E Cuba?
Lo stato dei diritti umani in questi paesi non deve destare particolare preoccupazione, se gli stessi Stati Uniti ritengono il legame commerciale col gigante asiatico prioritario rispetto alla liberta' d'espressione cinese e aspettano pazientemente la morte di Fidel Castro.
Perche' allora si ha tanto a cuore la violazione dei diritti umani da parte degli Stati Uniti?
Gli USA rappresentano il meglio e il peggio della cultura occidentale, il fratello maggiore da noi ammirato, il nostro punto di riferimento. E il loro palese, reiterato insulto alla dignita' umana ci ferisce maggiormente, come una tara familiare di cui ignoravamo l'esistenza, particolarmente perche' avviene in nome di valori che sentiamo nostri: liberta', democrazia, giustizia, amore per l'uomo.
E' il rispetto che nutriamo per le nostre radici occidentali a farci accusare di antiamericanismo.
Consideriamo, inoltre, che la causa dei diritti umani in tutto il mondo viene danneggiata soprattutto quando questi sono violati da una grande e potente Nazione come quella statunitense.
Allora, pur essendo donna - quindi moglie, sposa, madre, macchina da stiro e gravidanza secondo l'accezione del mio celebre omonimo - mi permetto qui una breve panoramica dei successi statunitensi in materia dei diritti umani.
Gli USA hanno particolarmente a cuore che questi siano tutelati, in Paesi come l'Egitto (impegnato nella lotta al terrorismo e agli integralisti islamici anti-Mubarak), la Bielorussia (l'ultima dittatura presente nel nostro Continente), l'Uzbekistan, lo Zimbabwe e la Birmania. Impegno vanificato dall'atteggiamento degli stessi Stati Uniti, refrattari a regole valide soltanto per tutte le altre nazioni e poco disponibili al confronto con gli alleati.
In Cina hanno appoggiato la repressione della minoranza musulmana da parte del governo. Tale misura pare rientri a pieno titolo in quella che viene definita lotta al terrorismo.
Lotta che si realizza anche grazie al dialogo e al sostegno delle popolazioni locali, precetto non seguito in Pakistan, dove gli USA appoggiano la politica di Pervez Musharraf (dittatore e loro alleato), detestato dalla popolazione di quel Paese.
Una miopia che e' gia' costata cara.
Sempre gli Stati Uniti hanno nicchiato per l'arrivo delle forze di peacekeeping in Afghanistan e rifiutato l'applicazione della Convenzione di Ginevra ai prigionieri afgani.
Ancora: il Congresso ha approvato un provvedimento che prevede il rifiuto d'assistenza economica agli stati che non garantiscono l'immunita' di cittadini statunitensi di fronte al Tribunale Criminale Internazionale. L'impunita' dei cittadini statunitensi vale piu' della vita e sopravvivenza altrui.
Nota a tutti e' la liaison d'interessi con il regime Saudita, rinomato per la costante violazione dei diritti umani, ma anche il petrolio, a ben vedere, e' un diritto umano e civile.
Gli USA hanno istituito il Tribunale per l'Esame dello Status di Combattente per i detenuti di Guantanamo, senza conceder loro avvocati . I detenuti qualificati come 'nemici combattenti' vedranno revisionate le loro cause dalla Commissione d'Esame Amministrativa (ARB), anche qui senza aver diritto a una consulenza legale. Il governo ha avuto premura di informare i combattenti nemici che questi non godranno ne' dell'appoggio del diritto costituzionale ne' di quello internazionale.
Gli Stati Uniti hanno votato contro la risoluzione ONU che appoggiava una guerra al terrorismo nel rispetto dei diritti umani e ostacolato ispezioni internazionali nelle carceri.
Mortificante la lista presente in rete sui veti posti dagli USA a diverse e importanti risoluzioni ONU fino al 2002. E i rapporti di Amnesty International e Human Rights Watch non sono piu' confortanti.
Memorizziamoli bene, questi successi americani in materia di diritti umani, dobbiamo arrivare a snocciolarli con la stessa disinvoltura berlusconiana nell'elenco delle riforme fatte.
E se dopo questa litania qualcuno ci vomitera' addosso un rabbioso 'Antimericano!' ribattiamo, serenamente e signorilmente: 'Taci, neo-con!'
Con, si. Alla francese, pero'.
Dopo mesi di complesse trattative, e' stata votata la bozza del documento, che prevede la scelta - da parte dell'Assemblea- di 47 stati membri che avranno il compito di vigilare sul rispetto dei diritti umani nel mondo, proponendo eventuali leggi correttive.
La creazione di un nuovo organismo che tuteli i diritti umani va salutata con speranza e fiducia, consapevoli che la strada si prefigura lunga e tortuosa certo, ma che il tentativo non va scoraggiato.
Devono averlo pensato anche i rappresentanti dei 170 stati membri che hanno votato a favore della bozza del documento. Il Consiglio dei Diritti Umani non piace affatto, invece, ai 4 paesi che hanno votato contro (Israele, Palau, le Isole Marshall), tra cui -ma guarda un po' - gli Stati Uniti.
Secondo John Bolton, ambasciatore dello stato campione di democrazia e liberta' presso le Nazioni Unite, non e' affatto certo che il Consiglio dei Diritti Umani fara' meglio della Commissione ONU di Ginevra e tale sfiducia ha trovato espressione in un voto negativo.
Lo dico subito, a scanso di equivoci: se criticare la politica statunitense in materia di diritti umani e' sinonimo di antiamericanismo, allora sono fieramente antiamericana. La gente comune, come me, ha piu' volte attaccato il concetto di democrazia proprio di questa grande nazione, cosi come i suoi sanguinosi tentativi di esportarla fuori dai propri confini.
Ogni tanto capita il filodemocratico teo/neo/beo-con che sibila velenoso:
e la Cina? E Cuba?
Lo stato dei diritti umani in questi paesi non deve destare particolare preoccupazione, se gli stessi Stati Uniti ritengono il legame commerciale col gigante asiatico prioritario rispetto alla liberta' d'espressione cinese e aspettano pazientemente la morte di Fidel Castro.
Perche' allora si ha tanto a cuore la violazione dei diritti umani da parte degli Stati Uniti?
Gli USA rappresentano il meglio e il peggio della cultura occidentale, il fratello maggiore da noi ammirato, il nostro punto di riferimento. E il loro palese, reiterato insulto alla dignita' umana ci ferisce maggiormente, come una tara familiare di cui ignoravamo l'esistenza, particolarmente perche' avviene in nome di valori che sentiamo nostri: liberta', democrazia, giustizia, amore per l'uomo.
E' il rispetto che nutriamo per le nostre radici occidentali a farci accusare di antiamericanismo.
Consideriamo, inoltre, che la causa dei diritti umani in tutto il mondo viene danneggiata soprattutto quando questi sono violati da una grande e potente Nazione come quella statunitense.
Allora, pur essendo donna - quindi moglie, sposa, madre, macchina da stiro e gravidanza secondo l'accezione del mio celebre omonimo - mi permetto qui una breve panoramica dei successi statunitensi in materia dei diritti umani.
Gli USA hanno particolarmente a cuore che questi siano tutelati, in Paesi come l'Egitto (impegnato nella lotta al terrorismo e agli integralisti islamici anti-Mubarak), la Bielorussia (l'ultima dittatura presente nel nostro Continente), l'Uzbekistan, lo Zimbabwe e la Birmania. Impegno vanificato dall'atteggiamento degli stessi Stati Uniti, refrattari a regole valide soltanto per tutte le altre nazioni e poco disponibili al confronto con gli alleati.
In Cina hanno appoggiato la repressione della minoranza musulmana da parte del governo. Tale misura pare rientri a pieno titolo in quella che viene definita lotta al terrorismo.
Lotta che si realizza anche grazie al dialogo e al sostegno delle popolazioni locali, precetto non seguito in Pakistan, dove gli USA appoggiano la politica di Pervez Musharraf (dittatore e loro alleato), detestato dalla popolazione di quel Paese.
Una miopia che e' gia' costata cara.
Sempre gli Stati Uniti hanno nicchiato per l'arrivo delle forze di peacekeeping in Afghanistan e rifiutato l'applicazione della Convenzione di Ginevra ai prigionieri afgani.
Ancora: il Congresso ha approvato un provvedimento che prevede il rifiuto d'assistenza economica agli stati che non garantiscono l'immunita' di cittadini statunitensi di fronte al Tribunale Criminale Internazionale. L'impunita' dei cittadini statunitensi vale piu' della vita e sopravvivenza altrui.
Nota a tutti e' la liaison d'interessi con il regime Saudita, rinomato per la costante violazione dei diritti umani, ma anche il petrolio, a ben vedere, e' un diritto umano e civile.
Gli USA hanno istituito il Tribunale per l'Esame dello Status di Combattente per i detenuti di Guantanamo, senza conceder loro avvocati . I detenuti qualificati come 'nemici combattenti' vedranno revisionate le loro cause dalla Commissione d'Esame Amministrativa (ARB), anche qui senza aver diritto a una consulenza legale. Il governo ha avuto premura di informare i combattenti nemici che questi non godranno ne' dell'appoggio del diritto costituzionale ne' di quello internazionale.
Gli Stati Uniti hanno votato contro la risoluzione ONU che appoggiava una guerra al terrorismo nel rispetto dei diritti umani e ostacolato ispezioni internazionali nelle carceri.
Mortificante la lista presente in rete sui veti posti dagli USA a diverse e importanti risoluzioni ONU fino al 2002. E i rapporti di Amnesty International e Human Rights Watch non sono piu' confortanti.
Memorizziamoli bene, questi successi americani in materia di diritti umani, dobbiamo arrivare a snocciolarli con la stessa disinvoltura berlusconiana nell'elenco delle riforme fatte.
E se dopo questa litania qualcuno ci vomitera' addosso un rabbioso 'Antimericano!' ribattiamo, serenamente e signorilmente: 'Taci, neo-con!'
Con, si. Alla francese, pero'.
15.3.06
Marketta blogosferica
Avete un po' di tempo?
Una mela da sgranocchiare?
Bene, se volete leggere qualcosa la cui gestazione e' durata poco meno della gravidanza di un pachiderma, cliccate qui.
Non vincete nulla, ma avrete tutta la simpatia dei redattori di Sondaggiami.
E vi assicuro che e' merce rara e preziosa (la nostra simpatia, dico).
Una mela da sgranocchiare?
Bene, se volete leggere qualcosa la cui gestazione e' durata poco meno della gravidanza di un pachiderma, cliccate qui.
Non vincete nulla, ma avrete tutta la simpatia dei redattori di Sondaggiami.
E vi assicuro che e' merce rara e preziosa (la nostra simpatia, dico).
14.3.06
Televideo pag. 836
E' un fatto eccezionale che l'Italia, in un anno elettorale, abbia presentato misure di questa consistenza per far rientrare il deficit.
Il presidente di turno dell'Ecofin, l'austriaco Grasser, apprezza gli sforzi fatti dal nostro Paese, la cui Finanziaria e' riuscita a passare il vaglio dell'Europa.
L'Italia ha fatto sforzi che corrispondo chiaramente alle attese sia della commisione UE che dell'Ecofin. L'Italia e' un esempio positivo della maggiore credibilita' del patto di stabilita' , ha sottolineato Grasser.
Traduzione: il cuoco di Villa Certosa sa fare le Wiener Schnitzel?
13.3.06
Detesto gli anniversari, queste occasioni imposte dal tempo per riflettere, fare confronti, riandare indietro nel tempo e sottoporre a un esame le decisioni prese.
Con certezza l'esito sara' impietoso e ci si trovera' a scegliere fra un'autoassoluzione cieca (spesso supportata da ipotesi senza riscontro, limitate e limitanti) e la colpevolizzazione piu' nociva, di quelle che paralizzano la volonta', avviliscono i nostri meriti e ingigantiscono le conseguenze degli errori commessi.
L'essere in divenire e' incapace di valutare con serenita' il proprio passato e, paradossalmente, piu' la sua condizione e' precaria, piu' necessita di giudizi netti e ingiustamente crudeli.
L'ultima occasione per sottopormi a un esame severo l'ho avuta due giorni fa'.
L'anno scorso, in quella data, una fase importante della mia vita si e' conclusa in modo definitivo. Ricordo di aver percepito la portata di quell'evento nella mia vita, ma arrancavo, insistendo con l'accanimento terapeutico su un rapporto che era destinato a finire.
Incapace di vivere il QUI E ORA, il futuro di riscatto che avevo immaginato diventava, allora, il rifugio prediletto delle mie angosce e dei miei timori.
Oggi sono felice e inquieta.
Felice perche' ho dimenticato cosa sia la solitudine degli sguardi, delle parole, dell'assenza di comunicazione. Ho trovato un compagno di strada e appreso il significato del termine condivisione. Condivisione di scelte, di responsabilita' , di ore tormentate o pacifiche.
Inquieta perche' l'attimo presente ed eterno rischia di essere compromesso dal nostro egocentrismo, dal futuro che, stanco di essere relegato in un angolo, puo' raggiungerci e dividerci lungo il cammino.
Ho imparato a vedere i colori, la quiete dell'azzurro, la distanza del giallo, l'ira incontrollata del rosso, la fiduciosa apertura del verde. Riesco a comprendere le sfumature, ad accettarle, a non idealizzare il compagno di strada, a non assolutizzare i conflitti.
Nessuna vittima, nessun carnefice.
Soltanto una persona normale, con banalissimi pregi e difetti.
Questo post e' un momentaneo, profondo, sospiro di sollievo.
Ho voluto e dovuto pubblicarlo, sperando che serva ad allontanare la folle gelosia che l'Anonimo Lettore prova per il rapporto tra me e il mio gatto.
Piu' serioso e personale di cio' che avrei voluto, forse, ma rieccomi qui, di nuovo a calpestare il suolo. E' bello il contatto dei piedi con la terra.
Con certezza l'esito sara' impietoso e ci si trovera' a scegliere fra un'autoassoluzione cieca (spesso supportata da ipotesi senza riscontro, limitate e limitanti) e la colpevolizzazione piu' nociva, di quelle che paralizzano la volonta', avviliscono i nostri meriti e ingigantiscono le conseguenze degli errori commessi.
L'essere in divenire e' incapace di valutare con serenita' il proprio passato e, paradossalmente, piu' la sua condizione e' precaria, piu' necessita di giudizi netti e ingiustamente crudeli.
L'ultima occasione per sottopormi a un esame severo l'ho avuta due giorni fa'.
L'anno scorso, in quella data, una fase importante della mia vita si e' conclusa in modo definitivo. Ricordo di aver percepito la portata di quell'evento nella mia vita, ma arrancavo, insistendo con l'accanimento terapeutico su un rapporto che era destinato a finire.
Incapace di vivere il QUI E ORA, il futuro di riscatto che avevo immaginato diventava, allora, il rifugio prediletto delle mie angosce e dei miei timori.
Oggi sono felice e inquieta.
Felice perche' ho dimenticato cosa sia la solitudine degli sguardi, delle parole, dell'assenza di comunicazione. Ho trovato un compagno di strada e appreso il significato del termine condivisione. Condivisione di scelte, di responsabilita' , di ore tormentate o pacifiche.
Inquieta perche' l'attimo presente ed eterno rischia di essere compromesso dal nostro egocentrismo, dal futuro che, stanco di essere relegato in un angolo, puo' raggiungerci e dividerci lungo il cammino.
Ho imparato a vedere i colori, la quiete dell'azzurro, la distanza del giallo, l'ira incontrollata del rosso, la fiduciosa apertura del verde. Riesco a comprendere le sfumature, ad accettarle, a non idealizzare il compagno di strada, a non assolutizzare i conflitti.
Nessuna vittima, nessun carnefice.
Soltanto una persona normale, con banalissimi pregi e difetti.
Questo post e' un momentaneo, profondo, sospiro di sollievo.
Ho voluto e dovuto pubblicarlo, sperando che serva ad allontanare la folle gelosia che l'Anonimo Lettore prova per il rapporto tra me e il mio gatto.
Piu' serioso e personale di cio' che avrei voluto, forse, ma rieccomi qui, di nuovo a calpestare il suolo. E' bello il contatto dei piedi con la terra.
9.3.06
Misteri emiliani...
Enrico Aimi, il legale dei tre carabinieri accusati di aver malmenato un immigrato extracomunitario nella citta' di Sassuolo, ha visionato il filmato che tutti conosciamo e concluso che :
1) il video riprende le fasi concitate di un arresto
2) Idrissi non era ancora sotto custodia
3) i pugni sono stati scagliati su una mano dell'immigrato (che aveva afferrato una delle manette ed e' noto che tre membri delle forze dell'ordine poco possono nei confronti di un uomo ubriaco)
4) non c'e' stato alcun salto su Idrissi (steso a terra), perche' il carabiniere si e' alzato ed e' atterrato sull'asfalto (in fondo c'e' un piccolo bimbo saltellante in ciascuno di noi)
5) il dettaglio del calcio alla caviglia va analizzato, ma occorre considerare il momento particolarmente difficile dell'arresto (come arrestare, in tre, un uomo nudo e ubriaco steso a terra?)
Sempre a Sassuolo, stamattina, gli onorevoli Tommaso Foti e Enzo Raisi, i senatori Stefano Morselli ed Alberto Balboni, si sono recati per visitare il quartiere Braida, realta' balzata agli onori della cronaca in seguito all'episodio che ha visto coinvolti Idrissi e tre carabinieri. Hanno voluto rendersi conto personalmente della situazione e ascoltato i racconti dei cittadini, sostenendo la necessita' di usare il pugno di ferro in simili casi di violenza.
E ora, miei amici blogger, e' il momento dell'indovinello... non complesso quanto quello posto dalla Sfinge, ma altrettanto stuzzicante.
Cosa hanno in comune Enrico Aimi e i deputati sopracitati?
a) la passione civile e la disinteressata partecipazione ai problemi della cittadinanza sassolese
b) un vizio incofessabile: bevono l'acqua dal collo della bottiglia
c) l'appartenenza ad Alleanza Nazionale
Ammetto che e' difficile, io stessa mi sono scervellata per qualche ora per risolvere l'enigma, ma sono certa che voi ci riuscirete piu' velocemente e brillantemente della sottoscritta.
1) il video riprende le fasi concitate di un arresto
2) Idrissi non era ancora sotto custodia
3) i pugni sono stati scagliati su una mano dell'immigrato (che aveva afferrato una delle manette ed e' noto che tre membri delle forze dell'ordine poco possono nei confronti di un uomo ubriaco)
4) non c'e' stato alcun salto su Idrissi (steso a terra), perche' il carabiniere si e' alzato ed e' atterrato sull'asfalto (in fondo c'e' un piccolo bimbo saltellante in ciascuno di noi)
5) il dettaglio del calcio alla caviglia va analizzato, ma occorre considerare il momento particolarmente difficile dell'arresto (come arrestare, in tre, un uomo nudo e ubriaco steso a terra?)
Sempre a Sassuolo, stamattina, gli onorevoli Tommaso Foti e Enzo Raisi, i senatori Stefano Morselli ed Alberto Balboni, si sono recati per visitare il quartiere Braida, realta' balzata agli onori della cronaca in seguito all'episodio che ha visto coinvolti Idrissi e tre carabinieri. Hanno voluto rendersi conto personalmente della situazione e ascoltato i racconti dei cittadini, sostenendo la necessita' di usare il pugno di ferro in simili casi di violenza.
E ora, miei amici blogger, e' il momento dell'indovinello... non complesso quanto quello posto dalla Sfinge, ma altrettanto stuzzicante.
Cosa hanno in comune Enrico Aimi e i deputati sopracitati?
a) la passione civile e la disinteressata partecipazione ai problemi della cittadinanza sassolese
b) un vizio incofessabile: bevono l'acqua dal collo della bottiglia
c) l'appartenenza ad Alleanza Nazionale
Ammetto che e' difficile, io stessa mi sono scervellata per qualche ora per risolvere l'enigma, ma sono certa che voi ci riuscirete piu' velocemente e brillantemente della sottoscritta.
7.3.06
Parla il mentore
Cara Undine,
so di essere stato indicato come tuo mentore e, a prescindere dalla bizzarria di quest'affermazione , ne sono contento. Sapendo che mi hai dedicato uno spazio importante nella sidebar del tuo blog, ho pensato che non avresti avuto problemi a concedermene un altro per rivolgermi a te e ai gentili lettori.
In queste ultime settimane sono stato poco presente: i vagabondaggi, le zuffe con altri gatti, la compagnia delle mie affascinanti vicine di casa... davvero non ho avuto tempo per accoccolarmi sul termosifone come sono solito fare.
Questo periodo caotico sta volgendo al termine, ma seguito a stare lontano dalla tua famiglia. Come mai?
Vedi, sono tornato spesso da te infermo e ammaccato, mi hai medicato, consolato, ti sei preoccupata sinceramente del mio benessere e hai continuato ad aver pazienza con me, persino quando venivo a svegliarti alle tre di notte per bere un po' di latte (forse in questi casi non ne avevi poi cosi tanta).
Da qualche giorno, invece, non riesco ad avvicinarmi a voi senza temere le conseguenze delle vostre azioni. So che la carcassa di un gatto morto e' stata trovata in Germania e gli esami hanno confermato i sospetti: H5N1. Il poverino aveva mangiato un uccello affetto da influenza aviaria ed e' andato incontro a una morte infame.
E voi?
Voi uomini, dico, cosa fate?
Gia' rincitrulliti al punto da far crollare la produzione avicola dei vostri paesi, avete avuto la bella pensata di aprire le gabbie dei vostri uccellini (e qui vado contro i miei stessi interessi, perche' un canarino spaventato e' una preda non disprezzabile) e mandarli a morire per 'timore dell'aviaria'.
E in Germania, il paese in cui e' morto quel povero gatto, state abbandonando i vostri amici felini.
State abbandonando noi, che vi abbiamo donato momenti di serenita' e di allegria, che abbiamo rimediato a una vostra serata triste, che vi siamo stati vicini come potevamo, nel bene e nel male. E' per questo che ci avete scelti, il vostro cuore vi e' parso talmente grande da decidere di accogliere anche noi.
Ma, dopo giorni d'incertezze, di timori celati, e' arrivata la notizia che noi felini (e qualche animalista esaltato) attendevamo: due dei tre gatti affetti dal virus sono guariti. Da soli.
I vostri media, sempre a caccia di bersagli umani e animali, sono disorientati.
Si capisce, settimane di lavoro in fumo.
L'azione del terrorismo mediatico che ambiva a trasformare il nostro paese -pur di non fare vera informazione- in un deserto di volatili morti, disoccupati del settore avicolo e gatti abbandonati quando non uccisi selvaggiamente e arbitrariamente (due avverbi dal significato molto simile, in questo contesto) e' stata parzialmente vanificata da questa novita'.
I giornalisti televisivi sono sull'orlo di una crisi depressiva. Perche', venuto meno l'untore felino, occorrera' stordire il pubblico con nuovi fatti e personaggi.
Smarriti, inebetiti, vi domandate la ragione di questo 'giallo della scienza'.
Non e' un enigma destinato a restar tale.
Siamo sani e i nostri organismi possono curarsi senza farsi incantare dall'ennesima promessa di un vaccino! Non esistono certezze nella vita, ne', tantomeno, in medicina.
Viviamo all'aria aperta e quando siamo stanchi ci riposiamo. Mangiamo bene, facciamo moto, amiamo dormire e ci concediamo qualche capriccio, affrontando i rischi con buonsenso. Un'esistenza semplice, poche o punte seghe mentali. Al primo posto mettiamo noi stessi, alle paure attribuiamo davvero scarsa importanza.
Ma non voglio dilungarmi sull'esemplare stile di vita che conduciamo, la mia deliziosa vicina di casa mi attende e fare la predica non e' uno dei miei passatempi preferiti.
Ai miei compagni felini auguro di continuare a essere curiosi, a sentire ogni secondo come una vita a se' stante. L'abbiamo sempre fatto e, spero, continueremo a farlo.
A voialtri, a te -Undine- e ai lettori del tuo blog, auguro di avere meno paura del prossimo e piu' paura di voi stessi. E di continuare a mangiare polli e tacchini in tutta sicurezza. Senza esagerare, pero': ci siamo anche noi.
Romeo
Un urlo di dolore
Ho fatto anch'io il test segnalato dal mio compagno d'avventura Unpercento.
Il risultato e' quello che segue:
Abbastanza vicino alle mie preferenze politiche, niente da eccepire.
Certo, secondo questo test dovrei fare la conta al seggio elettorale per scegliere il partito di riferimento, ma non e' un problema, perche' so gia' per chi votero', ma...
quel 14,29 % d'affinita' con Forza Italia, sapete spiegarmelo?
Perche' e' quella percentuale a preoccuparmi, a suscitare in me un'angoscia simile a quella patita durante il mio ultimo viaggio in aereo.
Quel dato deve essere oggetto di riflessione?
Puo' essere che il mio odio per il premier e la sua formazione politica sia in realta' un amore contorto, un attaccamento viscerale a codesto uomo?
Di certo, secondo questa lettura, la presenza (attraverso bannerini e foto imbarazzanti) del suo volto lampadato e sorridente su questo blog ha una sua ragion d'essere...
No, che tra tutti i partiti di centrodestra, Forza Italia sia quello piu' affine a me non riesco a mandarlo giu'.
Il risultato e' quello che segue:
Abbastanza vicino alle mie preferenze politiche, niente da eccepire.
Certo, secondo questo test dovrei fare la conta al seggio elettorale per scegliere il partito di riferimento, ma non e' un problema, perche' so gia' per chi votero', ma...
quel 14,29 % d'affinita' con Forza Italia, sapete spiegarmelo?
Perche' e' quella percentuale a preoccuparmi, a suscitare in me un'angoscia simile a quella patita durante il mio ultimo viaggio in aereo.
Quel dato deve essere oggetto di riflessione?
Puo' essere che il mio odio per il premier e la sua formazione politica sia in realta' un amore contorto, un attaccamento viscerale a codesto uomo?
Di certo, secondo questa lettura, la presenza (attraverso bannerini e foto imbarazzanti) del suo volto lampadato e sorridente su questo blog ha una sua ragion d'essere...
No, che tra tutti i partiti di centrodestra, Forza Italia sia quello piu' affine a me non riesco a mandarlo giu'.
1.3.06
Un post, un ripiego.
Ansa 16:22
Papa Ratzinger: Allo stadio no alle discriminazioni razziali.
Commento: Paura della concorrenza, eh?
Off Topic: Per una serie di circostanze mi sono trovata davanti alla TV accesa su Canale 5 poco fa'. Per amor vostro, miei lettori, avrei voluto seguire il discorso di Berlusconi al Congresso per poi commentarlo con voi qui. L'istinto mi suggeriva di tentare e stavo proprio per farlo, ma mi e' mancato il coraggio che si esige in simili occasioni. Posso confidare nel vostro perdono?
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