16.3.06

L'ONU e il pessimismo infastidito

Nasce il Consiglio dei Diritti Umani, che sostituira' la Commissione ONU di Ginevra.
Dopo mesi di complesse trattative, e' stata votata la bozza del documento, che prevede la scelta - da parte dell'Assemblea- di 47 stati membri che avranno il compito di vigilare sul rispetto dei diritti umani nel mondo, proponendo eventuali leggi correttive.

La creazione di un nuovo organismo che tuteli i diritti umani va salutata con speranza e fiducia, consapevoli che la strada si prefigura lunga e tortuosa certo, ma che il tentativo non va scoraggiato.
Devono averlo pensato anche i rappresentanti dei 170 stati membri che hanno votato a favore della bozza del documento. Il Consiglio dei Diritti Umani non piace affatto, invece, ai 4 paesi che hanno votato contro (Israele, Palau, le Isole Marshall), tra cui -ma guarda un po' - gli Stati Uniti.

Secondo John Bolton, ambasciatore dello stato campione di democrazia e liberta' presso le Nazioni Unite, non e' affatto certo che il Consiglio dei Diritti Umani fara' meglio della Commissione ONU di Ginevra e tale sfiducia ha trovato espressione in un voto negativo.

Lo dico subito, a scanso di equivoci: se criticare la politica statunitense in materia di diritti umani e' sinonimo di antiamericanismo, allora sono fieramente antiamericana. La gente comune, come me, ha piu' volte attaccato il concetto di democrazia proprio di questa grande nazione, cosi come i suoi sanguinosi tentativi di esportarla fuori dai propri confini.

Ogni tanto capita il filodemocratico teo/neo/beo-con che sibila velenoso:
e la Cina? E Cuba?

Lo stato dei diritti umani in questi paesi non deve destare particolare preoccupazione, se gli stessi Stati Uniti ritengono il legame commerciale col gigante asiatico prioritario rispetto alla liberta' d'espressione cinese e aspettano pazientemente la morte di Fidel Castro.


Perche' allora si ha tanto a cuore la violazione dei diritti umani da parte degli Stati Uniti?

Gli USA rappresentano il meglio e il peggio della cultura occidentale, il fratello maggiore da noi ammirato, il nostro punto di riferimento. E il loro palese, reiterato insulto alla dignita' umana ci ferisce maggiormente, come una tara familiare di cui ignoravamo l'esistenza, particolarmente perche' avviene in nome di valori che sentiamo nostri: liberta', democrazia, giustizia, amore per l'uomo.
E' il rispetto che nutriamo per le nostre radici occidentali a farci accusare di antiamericanismo.

Consideriamo, inoltre, che la causa dei diritti umani in tutto il mondo viene danneggiata soprattutto quando questi sono violati da una grande e potente Nazione come quella statunitense.


Allora, pur essendo donna - quindi moglie, sposa, madre, macchina da stiro e gravidanza secondo l'accezione del mio celebre omonimo - mi permetto qui una breve panoramica dei successi statunitensi in materia dei diritti umani.


Gli USA hanno particolarmente a cuore che questi siano tutelati, in Paesi come l'Egitto (impegnato nella lotta al terrorismo e agli integralisti islamici anti-Mubarak), la Bielorussia (l'ultima dittatura presente nel nostro Continente), l'Uzbekistan, lo Zimbabwe e la Birmania. Impegno vanificato dall'atteggiamento degli stessi Stati Uniti, refrattari a regole valide soltanto per tutte le altre nazioni e poco disponibili al confronto con gli alleati.

In Cina hanno appoggiato la repressione della minoranza musulmana da parte del governo. Tale misura pare rientri a pieno titolo in quella che viene definita lotta al terrorismo.
Lotta che si realizza anche grazie al dialogo e al sostegno delle popolazioni locali, precetto non seguito in Pakistan, dove gli USA appoggiano la politica di Pervez Musharraf (dittatore e loro alleato), detestato dalla popolazione di quel Paese.
Una miopia che e' gia' costata cara.

Sempre gli Stati Uniti hanno nicchiato per l'arrivo delle forze di peacekeeping in Afghanistan e rifiutato l'applicazione della Convenzione di Ginevra ai prigionieri afgani.

Ancora: il Congresso ha approvato un provvedimento che prevede il rifiuto d'assistenza economica agli stati che non garantiscono l'immunita' di cittadini statunitensi di fronte al Tribunale Criminale Internazionale. L'impunita' dei cittadini statunitensi vale piu' della vita e sopravvivenza altrui.

Nota a tutti e' la liaison d'interessi con il regime Saudita, rinomato per la costante violazione dei diritti umani, ma anche il petrolio, a ben vedere, e' un diritto umano e civile.

Gli USA hanno istituito il Tribunale per l'Esame dello Status di Combattente per i detenuti di Guantanamo, senza conceder loro avvocati . I detenuti qualificati come 'nemici combattenti' vedranno revisionate le loro cause dalla Commissione d'Esame Amministrativa (ARB), anche qui senza aver diritto a una consulenza legale. Il governo ha avuto premura di informare i combattenti nemici che questi non godranno ne' dell'appoggio del diritto costituzionale ne' di quello internazionale.


Gli Stati Uniti hanno votato contro la risoluzione ONU che appoggiava una guerra al terrorismo nel rispetto dei diritti umani e ostacolato ispezioni internazionali nelle carceri.

Mortificante la lista presente in rete sui veti posti dagli USA a diverse e importanti risoluzioni ONU fino al 2002. E i rapporti di Amnesty International e Human Rights Watch non sono piu' confortanti.

Memorizziamoli bene, questi successi americani in materia di diritti umani, dobbiamo arrivare a snocciolarli con la stessa disinvoltura berlusconiana nell'elenco delle riforme fatte.

E se dopo questa litania qualcuno ci vomitera' addosso un rabbioso 'Antimericano!' ribattiamo, serenamente e signorilmente: 'Taci, neo-con!'
Con, si. Alla francese, pero'.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella la sottolineatura linguistica! :)

Anonimo ha detto...

hai dimenticato la dottrina monroe nell'america latina, da pinochet alla DEA spia falsa alleata etc.
e non ti preoccupare per onu e società internazionale, sono i partecipanti fissi al diner des cons.
per il resto, sei andata bene :)

Undine ha detto...

Eh, mi sono limitata ai successi americani più recenti, ma la lista ho voluto ugualmente pubblicarla! :-)
Grazie della visita!

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Una volta un old-con (alla francese) mi ha detto: "Se non ci fossero stati gli americani lei avrebbe ancora le pezze al culo"
Gli ho risposto: "Se non ci fossero stati i partigiani contadini a darle da mangiare in tempo di guerra, quando era sfollato, lei sarebbe morto di fame".

Associazione ImperiaParla! ha detto...

OT. Sono arrivato qui via Kilombo, tutto bene!

Anonimo ha detto...

L'attendibilità è opinabile, neanche la mia posizione mi soddisfa, e poi mancano dei partiti. L'unica cosa che emerge e secondo me è reale è che non c'è più la destra e la sinistra di una volta, ma solo politicanti magna magna.

Anonimo ha detto...

OT
lo dico da te perchè sei la blogstar del gruppo ed hai più visite.
La cricca pericolosa ha aderito a kilombo... e andiamo avanti.

Anonimo ha detto...

Ma dai! Non sapevo che Palau facesse nazione a sé stante!
Mi ricordo ancora il camping Capo d'Orso

PiB ha detto...

Undine volevo farci un post sull'argomento..non sai quante volte mi sono trovato a dover evidenziare ad americani quello che hai scritto...e la risposta è sempre la stessa ottusa..." lo facciamo in nome dell democrazia..che non riescono mai a definire"...Georgino docet

munchhausen ha detto...

Ti sei dimenticata di quello che gli USA hanno combinato ( e combinano tuttora ) in Sud America, dove hanno allevato il fior fiore dei terroristi per proteggere Coca-Cola United-Fruits e simili... Ma a dire il vero si farebbe prima a prendere un mappamondo e segnare le aree non ancora esplorate dalla nostra luminosa guida spirituale Teo-con.

Non credo che l' America abbia come suo carattere identitario la democrazia, ma il commercio, e pertanto anche la democrazia non è altro che un mezzo ( oltre che un ottimo messagio pubblicitario ) per raggiungere determinati scopi. Ovviamente accetto eventuali scomuniche.


OT: Finalmente su Kilombo!

Anonimo ha detto...

un postone, non c'è che dire. ed inattaccabile. gli stati uniti sono la superpotenza dominante, hanno quindi inteessi egemonici su (determinate) zone del mondo e l'esportazione della democrazia è solo un mezzo per raggiungere i loro fini. in quanto ai diritti umani, evidentemente sono meno strumentali dell'esportazione della democrazia, anzi, probabilmente sono anche interpretati come un ostacolo più che come un'opportunità.
supramonte

Anonimo ha detto...

Dove devo firmare?

(PS: Sai che un noto politico della I Rep, in visita in Francia, rispondeva sempre al telefono della sua camera d'albergo con un orgoglioso "Le con qui pàrle"? :DDDD)

Undine ha detto...

Effettivamente non ho dimenticato,ma semplicemente dovuto fare una scelta... forse la visione del Cavaliere-panettiere ha danneggiato seriamente quei pochi neuroni non ottenebrati dal lambrusco che mi son rimasti.

;-)