Gli individui acidi che conosciamo sono degli inguaribili ottimisti. Perche' credono che tutto possa andare meglio di come, effettivamente, va e brontolano sconsolati, sopraffatti dallo spreco di buonsenso altrui, impotenti.
Si lagnano del tempo (troppo caldo in estate, troppo freddo in inverno), del mondo (e qui, forse, si puo' dar loro ragione) e delle proprie impossibilita', perche'- pur vivendo nella strada affollata- prediligono quella finestra al terzo piano, postazione privilegiata da cui osservare indisturbati l'intrecciarsi delle piccole meschine vicende umane.
Gli individui acidi sono il rifugio di parenti e amici che hanno scoperto in loro lo sguardo visionario e l'attaccamento alla realta'. Combinazione insolita per chi crede di trovare valore soltanto in cio' che si verifica di rado. Dispensano consigli, ascoltano confessioni per poi studiare quell'immensa varieta' di caratteri e situazioni che non cessera' mai di stupirli. E ne ricavano l'ennesima legge di condotta morale, l'ennesimo sospiro di delusione, perche' ancora una volta le loro aspettative sugli uomini e la loro incoerenza sono state disattese. E il frutto di quelle riflessioni, gli insegnamenti, non saranno apprezzati da nessuno, tantomeno da quella marea di parenti e amici che si reca da loro per sapere esattamente cosa dovrebbero fare e, di conseguenza, comportarsi in maniera opposta.
Ecco perche', quando si espone credendo in cio' che dice, non accetta critiche.
Le sue risposte, le sue limitate conclusioni nascono dalla solitudine imposta, dalla mondanita' subita. E non capisce, spesso, che la critica e' soltanto una frase della lingua amica che sente parlare cosi poco. Talmente poco da non riuscire piu' a intenderla.
Chi e' acido si accontenterebbe del cantuccio vicino alla finestra e delle fusa del proprio gatto fedele, della frescura mattutina, del solido piacere di un piatto di tagliatelle ai funghi, delle carezze di chi lo ama -saggiamente- soltanto per com' e'. E che gli fa notare, con indulgente affetto: 'Guai a chi ti tocca, vero?'
Un sorriso divertito e consapevole. In fondo anche la veduta da quella finestra e' imperfetta.
Si lagnano del tempo (troppo caldo in estate, troppo freddo in inverno), del mondo (e qui, forse, si puo' dar loro ragione) e delle proprie impossibilita', perche'- pur vivendo nella strada affollata- prediligono quella finestra al terzo piano, postazione privilegiata da cui osservare indisturbati l'intrecciarsi delle piccole meschine vicende umane.
Gli individui acidi sono il rifugio di parenti e amici che hanno scoperto in loro lo sguardo visionario e l'attaccamento alla realta'. Combinazione insolita per chi crede di trovare valore soltanto in cio' che si verifica di rado. Dispensano consigli, ascoltano confessioni per poi studiare quell'immensa varieta' di caratteri e situazioni che non cessera' mai di stupirli. E ne ricavano l'ennesima legge di condotta morale, l'ennesimo sospiro di delusione, perche' ancora una volta le loro aspettative sugli uomini e la loro incoerenza sono state disattese. E il frutto di quelle riflessioni, gli insegnamenti, non saranno apprezzati da nessuno, tantomeno da quella marea di parenti e amici che si reca da loro per sapere esattamente cosa dovrebbero fare e, di conseguenza, comportarsi in maniera opposta.
Ecco perche', quando si espone credendo in cio' che dice, non accetta critiche.
Le sue risposte, le sue limitate conclusioni nascono dalla solitudine imposta, dalla mondanita' subita. E non capisce, spesso, che la critica e' soltanto una frase della lingua amica che sente parlare cosi poco. Talmente poco da non riuscire piu' a intenderla.
Chi e' acido si accontenterebbe del cantuccio vicino alla finestra e delle fusa del proprio gatto fedele, della frescura mattutina, del solido piacere di un piatto di tagliatelle ai funghi, delle carezze di chi lo ama -saggiamente- soltanto per com' e'. E che gli fa notare, con indulgente affetto: 'Guai a chi ti tocca, vero?'
Un sorriso divertito e consapevole. In fondo anche la veduta da quella finestra e' imperfetta.
11 commenti:
Ma sono io! Preciso! Solo che i funghi mi fanno schifo.
gli individui acidi sono quelli che permettono il bilanciamento del pH
Sono anch'io, senza il gatto però...
e sto anche al terzo piano...
tagliatelle ai funghi con panna da dolci voglio sperare.
In tal caso mi riconosco.
QUANDO FAI COSI' MI SOFFOCHI!
TU MI OPPRIMI!
...ho fame...
Complimenti bel gatto...
Parole sante che fanno riflettere non poco. Lo sai che allora penso di essere acido :-)
A presto
Potenti i post senza ragione scritti di lunedì! :-)
è un pò che ti leggo...ma non ho mai interloquito !
Ora...nonstante non abbia capito un tubo di questo post... (beh..in certi giorni le donne è meglio farle parlare senza controbattere..ehehehe)
approfitto per presentarmi...
a te e a tutti...sono ercole di roma..
ho aperto un nuovo blog...in cui espongo le mie paure...
http://revolutionit.blogspot.com/
ps: sono un amico di Montecristo.
Ciao a tutti i blogger
Senza l'acido non ci sarebbero stati i Velvet e manco William Burroughs, per dire. E senza i Velvet la mia vita sarebbe stata ancora più acida. Hai dell'Alka Seltzer da imprestarmi? :-)
Oh lettori, non chiedetemi il senso di questo post, perchè sfugge anche alla mia scarsa capacità di comprensione. :-)
Forse lo devo all'osservazione dell'Anonimo Lettore, che con poche parole ben scelte sa segarmi le gambe come pochi.
Mi dispiace cogliere questa riserva nei confronti delle tagliatelle ai funghi, ma ora sono curiosa di sapere qual è quella pietanza che ha il potere di farmi passare il malumore!
Ricordo ad Alex che solo io ho il brevetto su quella frase... :-)
Ercole e Gzacco, grazie per la visita!
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