31.8.05

Antipubblicità




Un pensiero intelligente, degno dell'autrice di questo blog.
Ho fatto una scoperta: i due fidanzati della pubblicità di Tampax Compaq non hanno rapporti sessuali.
Come faccio a saperlo?
Innanzitutto i due sono fidanzati, basta vedere la disinvoltura di lui mentre fruga nella borsa di lei. Solo tra coppie è consentita tale intimità.
Non hanno rapporti sessuali e da parecchio.
Due fidanzati, ogni tanto, il tempo per certe cose lo trovano.
Lo prova il fatto che lui trovi la dorata bustina di Tampax Compaq ignorando che lei abbia le mestruazioni. Infatti, se i due avessero rapporti frequenti, lui avrebbe certamente cognizione della Zia Flo di lei. Possibile che non ci sia stato un approccio respinto dalla fanciulla per la ragione di cui sopra?
Invece il ragazzo deve ancora cadere dal pero.
Ergo, il letto di entrambi è deserto, o frequentato da altri.

A cosa serve questa scoperta?
A niente, ma è seccante vedere pubblicità con timide donnette che negano o nascondono di avere le mestruazioni. O arrossiscono e ghignano sotto i baffi perché il loro Lui non se n'è accorto ( e se se n'accorgesse, cosa succederebbe? Vivrebbe il dramma di avere un'unghia incarnita?), oppure ballano e saltano in verdi prati , circondate da uccellini e melodie new age (tanto non soffrono del cosiddetto “mal di pancia”, LORO) .
Ecco spiegata la mia segreta soddisfazione nel sapere queste donne angelicate sessualmente a digiuno.

I miei complimenti al copy. Spero si tratti di un “lui”.

La roba

Non leggete la fine di questo post.
Per quanto infame possa sembrare pubblicare qui l'elenco della spesa settimanale (in tempi come questi), il mio scopo è un altro. Sciocco, sicuramente, ma nulla di più. E chiedo scusa a quanti si sentiranno infastiditi dal post. Non è mia intenzione offendere nessuno.

6 birre Royal crown
6 bottiglie di aranciata frizzante Coop
1 confezione da 6 bottiglie di Acqua Lete
2 confezioni di bocconcini di pollo Simba
Vino Garzellino
Crescenza Coop
750 gr. Di carote Coop
2.5kg di patate Coop
banane Coop
insalata di lattuga Coop
yogurt alla fragola
yogurt al caramello
panna cotta al cacao
2 confezioni di panna da cucina
panna cotta
budino
2 confezioni di pasta di semola
2.5kg di uva bianca
1 bottiglia di latte fresco
Lindemberger light
Biscotti Colussi
2 confezioni di tagliatelle all'uovo
900 gr di spiedini di carne
altra confezione di bocconcini di pollo (formato famiglia)
mais dolce
salsa Verde
2 antipasti di verdure
2 litri di latte Coop
Birra Kronenbourg
Cioccolato Perugina
The al limone Coop
Senape Top Down Calvé
2 tavolette di cioccolato al latte e riso soffiato
2 bottiglie di lambrusco reggiano secco
Caramelle gommose alla fragola
Amaretti
The alla Pesca Coop
1 Chianti
Amaretti Coop
Tovaglioli ecologici
Nettare multivitaminico
Caffè decaffeinato macinato
4 rotoli di carta assorbente
2 confezioni di Plumcakes
detersivo per i piatti
Succo Coop
Carta igienica
Nettare di Pesca
Nettare di albicocca
Crocc. Cocktail Kat (cos'è?)
Videocassetta Tdk
Cd Emi (Deep Purple)
Crocchette Ciuffi

Ho trascritto esattamente tutto ciò che è indicato sullo scontrino.


No, non c'è nessun bambino in casa.
No, nessun adolescente.
Il nostro “nucleo familiare” è composto di tre persone.
Mio padre (che pesa 95 kg) ha così commentato la spesa settimanale:

Non ho preso niente di strano, anzi! Ho comprato meno roba del solito (già sentito parlare della "roba"...).

MENO?
Meno, sì.

Gli amaretti, gli yogurt ipercalorici, la cioccolata, le caramelle gommose sugli scaffali non avrebbero sfigurato. Lo stesso dicasi per l'aranciata frizzante (il lambrusco no... quello non si tocca!) , le due confezioni di Plumcakes, la salsa verde e il Lindenberger, un formaggio schifoso, indeciso se sapere di plastica o di carta vetrata.

Il mio papà ( che soffre di problemi alla circolazione e conta un “felice” caso di ictus in famiglia) appartiene alla generazione di quelli che da giovani stavano a stecchetto, per forza o per scelta (altrui). Il carrello della spesa colmo, talmente colmo da non poter essere spinto, rappresenta la certezza, l'antica figura erogatrice di latte e amore radicata nel nostro inconscio. Il mantra che lo guida durante il tragitto lungo i sentieri tentatori dell'ipermercato è: compra e mangia, mangia e compra.

E bisogna ammettere che non c'è discepolo più devoto. Così devoto da non volermi dietro quando va a fare la spesa, perché dice che lo faccio morire di fame.

About Katrina

Ieri sono stata abbastanza s*****a.

30.8.05

Per i fratelli fobici

Qualche giorno fa vi ho rotto le scatole parlandovi di una mia fobia.

Dagospia ha segnalato un interessante articolo su Le Figaro. Thierry Vigoreux ha compilato una lista VERA, elencando compagnie sui cui vettori potremmo davvero salire... andiamo, quanto è probabile per noi trovarsi su un aereo cargo del Kazakistan?

L'ho "tradotto" per chi desidera leggerlo direttamente in italiano.



Compagnie, paesi e aerei da evitare

La Direzione generale dell'aviazione civile (DGAC) ha appena pubblicato una lista di cinque compagnie vietate, ma queste sono quasi virtuali. Non forniscono servizi in partenza dalla Francia. Perciò, a fronte di un' inutile lista che fa poco conto delle aspettative dei passeggeri, abbiamo preferito proporvi -servendoci di esperti aereonautici- un inventario delle compagnie che hanno riscontrato maggiori problemi negli ultimi due anni. Abbiamo aggiunto quelle proscritte da altre autorità aereonautiche internazionali (Gran Bretagna, Svizzera, Belgio) pur incontrando delle contraddizioni: Camerun Airlines è autorizzata in Francia, ma non in Gran Bretagna che non intrattiene gli stessi rapporti diplomatici con l'Africa. Nel nostro elenco non compaiono Flash Airlines (incidente di Sharm el Sheikh, gennaio 2004), Helios (Grecia agosto 2005), o West Caribbean (Venezuela, agosto 2005), essendo scomparse o avendo cessato la propria attività. Tali compagnie possono però ricomparire sotto altro nome grazie alla benevolenza dell'aviazione civile locale, spesso corrotta.
Air France, nonostante l'incidente di Toronto all'inizio del mese, non rientra nei criteri della nostra lista.
Nello stato attuale dell'inchiesta, nulla dimostra che ci siano state carenze strutturali nella formazione dei piloti, nella manutenzione, o nella pratica di operazione. sottolinea un esperto che insiste sull'accumulo di condizioni sfavorevoli durante l'atterraggio del 2 agosto.

I paesi da evitare

Pur avendo fatto timide raccomandazioni ed essendo oscura a livello di comunicazione, l'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (OACI) riconosce, tuttavia, che 30 dei 111 paesi esaminati (su un totale di 188 stati membri) presentano carenze di sicurezza, ma rifiutano di precisare quali sono.
Secondo alcune fonti, le amministrazioni sarebbero talvolta inesistenti, spesso in contumacia, termine politicamente corretto per non pronunciare la parola corruzione.
In particolare il controllo più mite delle norme non è stato correttamente assicurato.

L'OACI ha realizzato questa lista:
Albania, Mali, Belize, Mongolia, Bielorussia, Mozambico, Botswana, Birmania, Burkina Faso, Niger, Cambogia, Uganda, Camerun, Palau, Cipro, Papuasia-Nuova Guinea, Croazia, Portogallo, Ghana, Russia, Samoa, Ungheria, Senegal, Kenya, Togo, Laos, Tonga, Macedonia e Vanuatu.

Questi stati figurano per la maggior parte nell'auditing effettuato dagli Usa che aggiungono: Argentina, Kiribati, Nauru, Bangladesh, Nicaragua, Bulgaria, Paraguay, Congo, Repubblica Dominicana, Costa d'Avorio, Serbia e Montenegro, Ecuador, Swaziland, Gambia, Trinidad y Tobago, Grecia, Turks & Caicos, Guatemala, Uruguay, Venezuela, Haiti, Zimbabwe, Honduras e OECS (Organizzazione degli stati dei Caraibi orientali).

Aerei con difficoltà

L'Agenzia di sicurezza aerea europea rifiuta di considerare gli aerei nei paesi entranti della Ex Urss. Questi vettori (Antonov, Iliochin, Tupolev, ecc...) non possono effettivamente essere certificati secondo le norme occidentali. I modelli più vecchi volano lungo rotte trasversali. Ogni anno si lamentano incidenti durante il periodo di pellegrinaggio verso La Mecca.

Tra gli aerei occidentali, i Boeing 707, 727 e 737-100, i Mc Donnel Douglas DC 8 e DC 9, i Lockheed Tristar, i Fokker 27 e 28 sono i più vulnerabili se affidati a compagnie negligenti. Un apparecchio come questo vale meno di 100.000 dollari, un prezzo invitante per una piccola compagnia. I pezzi di ricambio ( o di seconda mano) si trovano al mercato nero, ma i meccanici competenti per questo tipo di vettore, sono sempre più rari. I primi Airbus A 300 (versione B 2 o B 4) superano i 25 anni ed intraprendono una seconda carriera dopo essere stati trasformati in cargo.


Altro articolo, cliccate qui.
Mia nonna sta morendo, io lo so, i miei lo sanno, lei stessa lo sa, eppure mio padre (suo figlio) non è libero di dirlo davanti a me, perché teme di ferire la mia sensibilità e di farmi soffrire.

Fatto e sunto:

Mio padre, triste per sua madre, non può parlare del suo dispiacere con me. Tutto ciò perché ieri mattina sono scoppiata a piangere senza avere alcun riguardo per il suo dolore.

Alla mia età ( c'è una vasta aneddotica legata a quest'espressione ) dovrei mostrare maggiore dimestichezza con le cose della vita. Le cose della vita che vanno prese un po' così, Ramazzotti docet.
INVECE gli altri mi trattano come una bambina ed io non faccio granché per smentirli.
Per carità, potrei alzare le spalle e fregarmene, ma costringere un genitore – sia pure in modo indiretto- a non parlare liberamente mi pare un atteggiamento inequivocabilmente egoista.

Alfabeto di Undine

Qualche anno fa lessi di un gioco semplice-semplice: attribuire un colore a ciascuna vocale.

I risultati più frequenti indicavano la A azzurra, la E verde, la I bianca, la O rossa e la U gialla.


Mi è sembrato divertente e ho pensato di giocarci anch'io, impiegando tutte le lettere dell'alfabeto ed associando loro dei colori,o più spesso immagini e significati.


A: una famiglia numerosa, come quelle di una volta. Gentile e soffocante al tempo stesso.

B: una donna elegante e seducente, vestita di nero.

C: il compagno di classe rifiutato da tutti.

D: una stanza candida e asettica.

E : mi è abbastanza antipatica, anche se non saprei spiegarne la ragione. Comunque mi fa pensare ad una foglia di vite o ad un cavo elettrico.

F: un cerotto e al colore giallo. Dopo la E, una di quelle meno simpatiche.

G: la classica cricca di V.i.n presente in ogni ambiente scolastico o lavorativo.

H: un viale alberato lungo cui sorgono diverse abitazioni signorili (o con finiture di pregio)

I: un mazzo di piccoli fiori bianchi

L: la musica, a placide onde marine.

M: il latte caldo che bevevo dal biberon assieme ad alcuni Plasmon spezzettati.

N: una donna verso la quarantina che non è mai stata con qualcuno.

O: la collego a una tazza di cioccolata calda, di quelle veramente dense, altro che Ciobar!

P: il colore arancione, una sdraio da mare.

Q: arancione anche questa, una vecchia signora che ama giocare a carte.

R: un'istituzione lontana dalla gente.

S: bella, bellissima! La luce del giorno, ma anche ai timori della notte.

T: nessun concetto di rilievo, ma la immagino chic, piena di brillanti.

U: mi fa venire in mente un individuo maschile di mezza età completamente calvo.

V: un canto medievale.

Z: tutto ciò che viene emarginato (questa è anche troppo scontata).


29.8.05

Katrina

Ed ora fatemi parlare di Katrina.
Katrina è in viaggio da pochi giorni, per ora sta visitando New Orleans.
Le piace tanto e le do' ragione.
Tutti sanno dell'arrivo di Katrina a New Orleans, tutti ne parlano.
Tutti ne hanno paura e sono preoccupati. TUTTI. Persino i giornalisti italiani, che vivono in Italia e non prevedono di recarsi a New Orleans.

Allora ci si domanda:
dov'è stata Katrina, prima della sua visita alla più nota città della Louisiana?

A Cuba, nella parte ovest, per la precisione.
Migliaia gli sfollati.
Corrente elettrica K.O, claro.
Una città sommersa per più del 90%.

Ma sapete com'è.
I danni di Cuba non contano, loro hanno già Fidel.
Stanotte alcuni soldati americani hanno sparato a dei carabinieri, proprio lungo la strada in cui è stato ucciso Nicola Calipari.
Deve emanare energia negativa, quella via...perché, sia chiaro, non è certo colpa degli americani. I casi di morte da fuoco amico, torture, uccisioni indiscriminate non li riguardano. Smettiamola di prendercela sempre con loro, SUVVIA!

Buon lunedì a tutti!



Mi sento idiota come lo speaker di Lucignolo, ma ecco una bella foto per tirarvi su in questo primo giorno della settimana! Ragazzi, carichi!!! Vi voglio splendidi!

Un tramonto di Gallipoli, per ricordarmi che la bellezza esiste.
Non sono abbattuta, ma la concentrazione di parenti ricoverati in ospedale o con gravi problemi di salute ha leggermene influito sul mio umore.

28.8.05

Passaparola (post retrodatato)



Ieri sera Koa Festival, a Campagnola Emilia.
Suonavano degli amici, i Neonfrog, già Shockwave.
Diverse le influenze musicali, il chitarrista solista adora i Dream Theater, il cantante ama il Metal e via dicendo.
Vivono tra Colorno e Casalmaggiore e per me, che non li avevo mai sentiti, sono stati una bella scoperta.
Suonano sia cover che pezzi propri, fanno rock, possiedono un'ottima tecnica e l'amicizia che li unisce li rende ancora più bravi, se possibile.
Ho pensato di segnalare d'ora in poi le loro date sul blog, così qualcuno di voi può andare a sentirli, se è in zona e vi va.
Suoneranno a Parma dopo il 16 settembre, ma né la data né il luogo sono ancora certi. Ci troveremo qui per ulteriori informazioni.

27.8.05

In cima a tutto, solo il mio personale interesse.

C'è una parte di me fanatica del politically correct. Guai a fare battute sulle minoranze, ad esempio. Guai a mangiare carni rosse.
A un certo punto la “politically correct” se ne va e cede il posto alla cinica abitante dei boschi.
Ieri sera noi figlie uniche ci siamo confrontate su un tema che, presto o tardi, dovremo affrontare: la vecchiaia dei nostri genitori.

Cosa faremo, noi figlie uniche, quando i nostri genitori invecchieranno e sarà necessario un certo tipo d'assistenza?
Probabilmente avremo costruito un rapporto duraturo o un nucleo familiare.
Saremmo in grado di trovare la giusta soluzione?
E... visto che ne stiamo parlando, qualcuno sa qual è?

In qualità di figlie uniche abbiamo conosciuto vantaggi e svantaggi.
I vantaggi sono sotto gli occhi di tutti.
Gli svantaggi pure.
Se aggiungiamo la nostra appartenenza al sesso femminile, emerge il quadro di un'esistenza costantemente stimolata e frenata.

Il miraggio dell'ANDARE A VIVERE DA SOLE sa rinfrancarci nei momenti di sconforto. Avremmo certamente più libertà di movimento.

MA la constatazione dell'inevitabile decandenza fisica (e purtroppo mentale) dei nostri genitori pone questioni INELUDIBILI.

Che fare?
Ospitare il genitore?
Chi ce la fa, dopo anni d'indipendenza, a riabituarsi a questo? A non sentire come limitanti le esigenze di chi ci ha dato la vita?
Non solo, spesso il genitore non vuole staccarsi dal proprio ambiente... si fa le pendolari?

Si assume la cosiddetta “polacca”?
Ma è cara, spesso bellina e “potrebbe frugare in casa” ( opinione diffusa, che sottoscrivo ad eccezione dell'ultimo punto).

Una casa per anziani?
E chi ce la fa a mollare i genitori lì, come un pacco postale?

Perciò, da scorretta quale mi sento d'essere, riassumo la situazione in quattro-parole-quattro: i genitori portano problemi. Esattamente come i figli.

Non mi va di pensarci, “Ci penserò domani” diceva Rossella O'Hara, ma bisogna pensarci lo stesso.

Ciozzamento selvaggio

Ieri è stata davvero una bella serata. Ho invitato Debby, Lisa e Mary a casa mia, per mangiarci una pizza e fare quattro chiacchiere. Serata tipicamente femminile, con scambio di opinioni su anticoncezionali, metodi di depilazione, cellulite e così via.
Un confronto sincero sugli argomenti più diversi e la certezza di poter contare sul reale interesse di chi ci circonda.
Le porte della percezione si sono spalancate!
Per esempio, ho sempre pensato che le smagliature fossero peggiori della cellulite. Sono stata calorosamente smentita (fortunata eh?).
Non credevo di essere una perfezionista, ma mi sono accorta del contrario: rispetto alla maggior parte della 'ggente, sono una vera schiava della forma. Quel tanto che basta per non sentirsi mai completamente a posto.
Parla e riparla, sono andate via all'una e venti.

Poi... dalle due alle cinque, lunga chiacchierata.
Dalle cinque alle otto, sonno.
Alle otto e mezza il “ladro” è fuggito in bicicletta, credendo forse di avermi rubato tempo prezioso. In realtà, mi ha regalato il suo.

26.8.05

Visite mattutine

La mia nonna paterna sta davvero male. Ha 81 anni, due pacemakers e per tanto tempo ha preferito non seguire i consigli dei medici che le raccomandavano riposo assoluto.
Zappa in mano, vendemmia...non si è fatta mancare nessuna fatica e ora è a letto da quattro giorni. Ha il fiatone persino quando parla.

Lei lo sa, in fondo lo sappiamo tutti.
Prima di salutarci mi ha detto che mi vuole tanto bene e mi si è stretto il cuore.

Come vi avevo promesso...

...ecco qui alcune foto delle mie vacanze nel magico Salento.
Se Blogger fosse stato meno stronzo di ciò che effettivamente è, avrei caricato le foto direttamente da qui. Ma il nostro amico Blogger ha pensato bene di rimuovere la barra nella pagina di creazione dei posts e così...



Gallipoli- Seno della Purità



Da Leuca a Gallipoli



Le prime di una lunga serie, ma mi pare giusto non intasare eccessivamente il blog. Le mie cazzate dovrebbero bastare.

25.8.05

Di tutto un po'

Sono costretta a cambiare ancora una volta template. Non riesco a ridurre lo spazio in alto o meglio... ci riesco, ma il titolo finisce nel corpo del blog. E dire che questo template mi piaceva davvero tanto!

Divagazione:
avete presente quei siti che traducono e/o trascrivono i nomi nelle lingue più strane? dall'antico maya, alle rune, all'antico babilonese e così via?
Bene, ho cercato il mio nome in Elfico.

Lo scrivo, v'invito a riflettere sulla grazia vibrata da questo fonema:
Taurie o Taure.

Grazie a tutti.

22.8.05

Freddo lunedì

Ho trovato un biglietto bianco e rosso, un biglietto d'auguri.
Per caso, mentre raccoglievo alcune riviste cadute per terra.
L'ho aperto e l'ho letto. E in un istante mi sono rivista a leggerlo per la prima volta,breve viaggio nel tempo.
Poi di nuovo qui. Tristezza mista ad incredulità. Tante belle parole e noi cambiamo, cambiamo... ma in fondo, ci piace osservarci anche e soprattutto quando interpretiamo la parte assegnataci.

Non ho paura.
La capacità di nutrire sentimenti ci rende vivi, accessibili a noi stessi e sono fiamme o fiammelle che riscaldano il cuore e averle viste ardere per noi è impagabile. Quando non ardono più c'è la prova del nove, sta a noi capire cosa siamo davvero. Quali mezzi abbiamo a disposizione per affrontare la realtà.

Com'è andata la mia prova del nove?
Bene. Abbastanza bene. Di certo non ho mai amato me stessa quanto ora. Sono curiosa, affamata di nuovo e questo mi ha salvata. Non manco di autoironia.
Le carenze: ottimismo e concretezza.
Sono poco pratica, spesso terrorizzata dalle prove.
Ma andrò avanti e passerà. Le paure vanno affrontate, tutte.
Sono stanca di percorrere scorciatoie, ora ho la possibilità di uscire dalle sabbie mobili.

Voglio vivere.
E non appena l'onda scura chiamerà verrò qui e leggerò questo post.
Poi lo rileggerò.
E lo leggerò ancora.

21.8.05


Lo vedete?
Lui è il mio piccolino, il mio bebè, il mio amore, il mio principe... che da due anni è entrato nella mia vita. Tra noi c'è un legame speciale, ma il merito è principalmente suo. L'ho tenuto sulle ginocchia sin da cucciolo, mi cerca se non ci sono, mi gira intorno nervosamente quando mi preparo per uscire, non esita ad intromettersi in situazioni che dovrebbe ignorare, è geloso dei libri che leggo, ascolta la musica che mi piace ( anche se odia Mozart). E' in sintesi un esemplare di Antigatto (visto che c'è ancora qualche sveglio che ritiene il gatto troppo indipendente e ruffiano).

Se è vero che il carattere di qualcuno può essere colto osservandolo in rapporto alle piccole cose, immerso nella quotidianità, allora i fatti confermano ciò che già so: sarei una pessima, pessima, pessima, pessima madre.

Il mio bebè piange? Scodella di latte.
Miagola? Scodella di latte.
E' nervoso? Scodella di latte.
Vuole giocare? Scodella di latte.

Lui beve ed io non interrompo le mie faccende. Fortunatamente ha un metabolismo diverso dal mio.

20.8.05

Lo sapevate?

Il pontefice si trova a Colonia.
Mi rendo conto di stupirvi.
E' davvero scioccante, se si pensa che nessun telegiornale, quotidiano o emittente radiofonica ne ha fatto parola, però posso confermarvelo: il pontefice è a Colonia.

19.8.05

Ieri, telefonata con una cara amica. Ci si racconta le vacanze. Si ride. Mi domanda qualche consiglio (perché a me, cavolo? Faccio persino fatica ad accendere il gas!).

Qualcuna, Qualcuna che sa vedere lontano, commenta:
“Ovvio che finisci zitella. A forza di ascoltare i problemi degli altri ti decidi che non vale la pena soffrire e preferisci star da sola.”

E' vero. Ed è anche una delle ragioni per cui questo blog è estremamente egocentrico.
Fuori di qui mi limito a tiranneggiare tre persone... e non cito la terza perché mi auguro di non tiranneggiarla come ho fatto con le altre due. Le mie due vittime sono Alessia e Lisa. Con loro mi concedo il lusso dello sfogo e del monologo. Le tratto come tratto questo blog... bla, bla, bla.
Con tutti gli altri è diverso. Per loro sto sempre bene, non ho problemi, se li ho sono di scarsa importanza, se non di scarsa importanza si risolvono... con gli altri non riesco a parlare di me per più di due-tre minuti consecutivi. Non posso.
E porto la conversazione su di loro, su come stanno, cosa fanno, cosa gli è successo... Perché?

1)se parlassi di me si annoierebbero
2) se chiedessi un parere se ne verrebbero fuori con qualche frase di circostanza, il necessario per mostrarsi cortesemente interessati ad un dolore che non è il proprio
3) perché mi piace stare vicino alle persone, aiutarle a vedere e a stare meglio... non per presunzione (l'ho già detto che non so accendere il gas!), ma perché mi viene spontaneo partecipare a ciò che gli succede
4) perché se non m'importasse di chi mi circonda varrei poco meno di un concime per le petunie
5) perché mi piace dare comprensione a prescindere da quanta ne ricevo.

Lasciamo che credano di me ciò che vogliono, purché io abbia un piccolo mondo noto soltanto a me.

Ovviamente ciò non vale per voi... cari lettori!

12.8.05

Ho un'amica dai tempi dell'asilo nido.
Bella, allegra, frizzante, non si fa mai prendere dal tipico disgusto delle femmine acide (come me) per tutto il genere maschile. E' sempre fiduciosa ed entusiasta, non si sofferma sugli aspetti negativi e vede in ogni persona un'interessante avventura.
Ci sentiamo ieri al telefono, per raccontarci le novità.
Tema centrale della telefonata: siamo noi troppo indietro o le altre troppo avanti?

Attorno a noi coetanee si sposano, vanno a convivere o rimangono incinte e noi ci sentiamo smarrite e stupefatte, perché l'idea non ci passa neanche per la testa!
Vogliamo ancora divertirci e vivere con spensieratezza! Siamo sbagliate?

-Hai sentito che A. è incinta?
-Sì, lo so. Si è rimessa con il suo ex e dopo poco...
-Hanno fatto pace del tutto!
-Mah.
-Cosa c'è?
-Sono io poco normale? A me queste ragazze fanno solo tristezza! Dove mi giro c'è qualcuna che si sistema...e io invece sto tanto bene così!Chi sbaglia?
-No, tranquilla, sono loro quelle poco normali, scherziamo? Alla nostra età? No, non preoccuparti, noi la vita ce la sappiamo godere! Ti pare bello sposarsi solo perché si aspetta un bambino?

Effettivamente bello non sembra, pazzesco semmai. Un figlio in arrivo non rappresenta certamente l'input ideale per un matrimonio!
Ma...figli o non figli, questo non importa, perché so di non volerne di miei, quindi il capitolo è chiuso.
Il mio cinismo paragonato all'altrui fiducia, mi terrorizza, mi fa riflettere (ogni tanto). Ammiro davvero le mie coetanee, perchè si gettano a capofitto nell'amore o in ciò che sembra tale e sono disposte a modificare la propria vita per accoglierlo.
Il pensiero che possa finire non le sfiora nemmeno, o se le sfiora costituisce solo lo stimolo necessario a fare meglio per sé e per l'altro.

Per me, sospiro, non è così.
NO. Pensando ad un rapporto, all'energia impiegata per mandarlo avanti, alle inevitabili modifiche di sé, vengo assalita dalla medesima angoscia che avverto al pensiero di prendere l'aereo.
Un giorno qualcuno mi dirà “Grazie e arrivederci!”.
Il tempo trascorso insieme varrà poco meno di un calendario usato...e non sarà colpa sua, né mia.
Perché il tempo ci trasforma, fine.
Noi però viviamo quel periodo di pseudobeatitudine facendo progetti, come se non dovesse mai esaurirsi. Resteremo sole, con una vita disegnata per qualcuno che non c'è più...e la persona che credevamo giusta ci farà soffrire.

Ecco perché preferisco mantenere il mio stile di vita...o perfezionarlo, se possibile.
Trovare e conservare il centro dentro di me, non permettere a nessuno di essere più importante di me, non consentirgli di condizionarmi volontariamente o involontariamente.

Il mio sogno?
Vivere da sola, avere il mio adorato gatto con me, fare un lavoro che mi piace ( ma di questi tempi anche il lavoro fisso non è malaccio ) e poi, se capita un ragazzo che la pensa come me...magari faremmo i morosi a vita! :-)

Lo so. Questa chiamasi paura di soffrire, no?
Siccome la sofferenza è inevitabile, impiego i mezzi necessari per affrontarla...o aggirarla.
E si chiama anche egoismo, no?
Sì e sapete cosa vi dico? Che se avessimo il coraggio di essere autenticamente egoisti, soffriremmo la metà di quanto accade ora. Saremmo sinceri e spietati con noi stessi e gli altri potrebbero vederci per ciò che realmente siamo, anziché faticare a toglierci la maschera.

No. Non sono pronta a metter su famiglia, a fare rinunce (ci sono, ci sono!), a mettere a soqquadro tutto.

Sono immatura e mi va bene...ma chapeau alle coetanee più mature di me, con sinceri auguri di tanta, eterna, immutabile felicità.



Ecco una foto della sottoscritta a tre anni.
Sola, con gattone, alla finestra che guarda ciò che è intorno a lei.
PROFETICA?

11.8.05

Lunga e noiosa tirata a proposito di una fobia invalidante

Confessione: ho paura di volare, da circa un anno e due mesi.
Non si tratta della semplice “tremarella” che ci prende al decollo del velivolo. No. La mia è una vera e propria fobia, che ha influito sul mio stile di vita e che ha condizionato perfino alcune scelte.

Il viaggio a Lisbona, per esempio, è stato rimandato per questa ragione e mi sono vista costretta a raccontare una serie di frottole a diverse persone, perché non potevo tollerare quello sguardo tra l'indulgente e il compassionevole che mi veniva rivolto ogniqualvolta accennavo allo spaventoso volo di ritorno dalla Sardegna.

Si trattava di un charter Eurofly, con tanto di seggiolini rotti.
Il pilota è stato bravo in relazione allo scopo che ogni suo collega dovrebbe perseguire: non far cadere il velivolo di cui è alla guida. E' stato una bestia, invece, per tutta la durata del volo, dal decollo ( con caduta di tre metri non appena aveva preso quota) fino all'atterraggio. Avete presente le palline di gomma lanciate verso il basso? Avete presente come rimbalzano? Bene, il nostro aereo è atterrato così.

Nel tratto che offre una deliziosa veduta della Corsica e di parte dell'Arcipelago Toscano, il nostro mezzo ha tremato più di me, poi ci sono stati i piccoli, ripetuti vuoti d'aria. La spiegazione: qualche uomo d'ingegno aveva dimenticato di spegnere l'apparecchio digitale che portava nel bagaglio a mano.

Conosco il mezzo aereo come pochi, consulto i siti che contengono studi statistici sugli incidenti aerei, ma anche quelli realizzati da qualche coraggioso che vuole aiutare altri come me a superare quest'impedimento. L'incidente ( perché chiamarlo così quando la colpa è SEMPRE di qualcuno o qualcosa?) di Palermo purtroppo, è una delle eventualità più remote in assoluto. I motori dell'aereo non hanno alcun “legame” tra loro, proprio per garantire la sicurezza del volo. Qualora uno dei due andasse in avaria, l'altro consentirebbe il proseguimento del viaggio per alcune ore.

Ogniqualvolta la parte forte di me stessa inizia a desiderare di essere altrove (accade spesso) e si considera disposta a superare la fobia del volo, ecco che arriva la notizia dell'ennesimo atterraggio d'emergenza. In quei momenti divento quasi morbosa, voglio conoscerne le cause e accertarmi che tutto sia andato bene.

Contrariamente ad altri pessimisti che ghignano soddisfatti, il mio stato d'animo peggiora. Solo dopo alcuni minuti di spavento ringrazio il Cielo che i passeggeri stiano bene e che non sia accaduto niente. Immagino che ci siano stati dei bambini a bordo ed è soprattutto a loro che va il mio pensiero, per non parlare di coloro che temono l'aereo poco meno di me e che hanno dovuto superare l'innato istinto di sopravvivenza per salirci. I bambini sono molto più forti di noi e nutro fiducia nella loro capacità di rinnovarsi, indossando nuovi abiti mentali.

Noialtri un po' “grandicelli”, invece, coltiviamo i nostri timori in un bel giardino e badiamo bene che abbiano acqua e concime a sufficienza. Le nostre menti sono incrostate ed i fossati tra malattia e cura si fanno di giorno in giorno più larghi. Così alcuni miei confratelli rinuceranno a volare per tanto, tanto tempo e perderanno meravigliose occasioni perché mancherà loro la possibilità di uscire dal tunnel.
Perché, cari miei, si fa presto a citare pappagallescamente alcune gemme del pensiero come:

-L'AEREO E' PIU' SICURO DELLA MACCHINA
-ORMAI LO PRENDONO TUTTI
-CI SONO CONTROLLI SEVERISSIMI
-LE PROBABILITA' CHE UN AEREO PRECIPITI SONO SCARSISSIME

a noi non basta. Resta da vedersi se l'aereo sia realmente più sicuro dal momento che, nel giro di tre giorni, ben tre velivoli hanno dovuto effettuare degli atterraggi d'emergenza! Per carità, tutto è andato benissimo, e non è accaduto niente. Ma se...?

Ora come ora, se salissi su un velivolo, mi sentirei immediatamente soffocare e avrei voglia di fuggire. Essere bloccata dentro uno di quelli mi farebbe perdere la ragione. Dall'auto, dal treno, dall'autobus, si può scendere. Per assurdo anche dalla nave, se si sa nuotare, ma dall'aereo no.

Cosa penserei se mi accadesse qualcosa durante un volo?
Quello che ho già pensato più di un anno fa': “non c'è via di uscita, non si può tornare indietro. Ed è solo colpa mia.”

Un corso di Alitalia rivolto a chi soffre del mio problema costa 750 €.
I supporti psicoterapeutici non sono meno esosi.
Perciò restano le tre ben note alternative, simili nella propria inefficacia.

Medicinali: così ci si rincoglionisce come conigli e se il volo è breve ci si fa venire a prendere da una claque di aerofobi come noi.

Rimedi naturali: solo a sentirli nominare do' in escandescenze. Sono blandi, lenti e per loro vale ciò che dico a proposito degli psicofarmaci & co.: curano i sintomi, non le cause.

Stare col culetto a terra: senza dubbio aiuta a conservare la propria incolumità, tuttavia non uccide né la paura né il desiderio di viaggiare e il conseguente sordo rancore che provo nei confronti di Licia Colò.

Scoperta

Replica di Don Matteo:
ma quant'è espressivo Giulio Base nel ruolo del Dottor Matteucci! Mi ricorda la mattonella decorata col segno dell'Acquario che mi è stata regalata anni fa!

Un po' d'allegria

10.8.05

La notte delle stelle

“Tutti col naso in su a scrutare il cielo in attesa delle stelle cadenti, per esprimere un desiderio.”

Così recitano i telegiornali perché, si sa, è la notte di S. Lorenzo.
Regalo prezioso per tg come Studio Aperto, al pari di Natale, Ferragosto, 21 marzo, 31 dicembre... le date su cui c'è sempre qualcosa da dire.

Peccato che, almeno qui da me, il cielo sia coperto e che per scrutalo servano pile e calzini di una certa consistenza!

La stella cadente ( o meteora) è un fenomeno infrequente, troppo infrequente per me.
Preferisco esprimere un desiderio quando percorro un cavalcavia e sotto passa il treno.

A questo blog spetta il compito di fungere da cielo stellato. In fondo ogni post contiene un auspicio o un desiderio.

Il primo è talmente ovvio che non è necessario scriverlo... porta male... quello di ciascuno di noi.

Il secondo: capirci veramente qualcosa, magari acquisendo un po' di quell'autostima che mi manca da anni.

9.8.05

E la chiamano isterica...

Esempio:

vivo in una casa grande, sì, ma non abbastanza da perdersi.
Eppure, più volte al giorno accade di sentirmi chiamare da mia madre così:

-Dove seeeeeeeeeiiiiiiiii???
-Sono quaaaaa!!! Perché?
-Per sapere dov'eri.
-Impeccabile, ma dove vuoi che vada se sai che sono a casa?
-Mah! Con te non si è mai sicuri di nulla!


Altro esempio:

mio padre mi vede seduta al PC, si avvicina, non tanto da leggere sullo schermo e arretra di colpo.
-Cosa stai facendo adesso?
-Sto studiando/leggendo/scrivendo.
-Ah!
E se ne va.

Perciò ho intenzione di realizzare alcuni cartelloni da appiccicare dietro la schiena in modo da rendere note al mio augusto genitore, le mie attività momento per momento!


Sì, il blog sta diventando monotematico. Dovrei trovargli un altro nome e dedicarlo alla mia famiglia, lo so. E' che si danno da fare per diventare protagonisti dei miei posts.

MI STANNO ADDOSSO.

Sogno la laurea e la fine di questo stato di semidipendenza, perché 'un gliela fo'.

Back home

Rieccomi qui dopo una settimana di vacanze nel meraviglioso Salento.
E' stato difficile partire per tornare a casa, non tanto perché al ritorno avrei trovato la solita vita, quanto per la magia della terra che mi sono lasciata alle spalle.

Terra aspra e dolcissima, dalla gente calorosa, col mare adriatico in cui si tuffano le rocce e quello ionico dalle mille sfumature, dai paesi bianchi e ocra, l'interno dalla terra rossa ricoperta di alberi di ulivo.E la pizzica...

Le lunghe ore di viaggio valgono l'incontro con un luogo come questo, tra mare e continente, come una grande isola unita al resto del paese, aperta al mondo.



Il centro di Gallipoli è situato su un'isola collegata alla terra da un ponte.
Da percorrere la Riviera, che permette di vedere il Seno della Purità, l'unica spiaggia della città vecchia. Da lì è possibile vedere l'isola di S.Andrea col suo caratteristico faro. Se potete visitate la Cattedrale.

Angolo cibo:
alla trattoria Li 'Ntichi quattro gamberi costano 20 €
alla trattoria La Galea, sul mare, abbiamo mangiato tanto e bene con 20 €


Spiagge:
carina Baia Verde, non andate vicino a Torre del Pizzo. Il mare è pulito, la spiaggia è un porcile.

Abbiamo visitato Otranto in giornata.

Non è contraddistinta da particolari bellezze, ma nell'insieme è armonica e pare sospesa nel tempo. Uno dei posti che si vorrebbe conoscere meglio, in cui varrebbe la pena trascorrere più tempo.Se percorrete la Litoranea a sud, quella che conduce a Santa Cesarea Terme, Castro e poi Leuca, potrete ammirare paesaggi irreali e disegnati dalla natura, caratterizzati da coste rocciose a strapiombo sul mare.

Leuca:



carina, sicuramente più interessante d'estate che d'inverno. Le spiagge in pieno paese meritano una visita, l'acqua è semplicemente cristallina. Forse la località salentina più segnata dal turismo. Le ville sono ridicole, ne segnalo tre: quella “cinese”, colori azzeccati e stile pacchiano, quella “arabeggiante”, che compete con la prima in quanto a cattivo gusto e infine la villa “a strati”, grande, gialla e rosso mattone.
Bella la veduta dal faro e, se non rosicate d'invidia per il farista che ci abita, potete quasi quasi godere del fascino del luogo.

Porto Cesareo:
ingiustamente nota per il monumento dedicato alla bellezza di Manuela Arcuri, è una graziosa località balneare che ha saputo mantenere intatta la propria identità. Ci sono alcune isolette di fronte alla costa e vi invito a visitarle.



Santa Cesarea Terme e Castro possono essere definite così: potenziali rifugi per anime stanche della confusione.La tentazione di prendere un appartamento in affitto lì è stata fortissima.



In futuro inserirò qui alcune foto scattate nel Salento. Al momento non mi è possibile scaricarle qui e così ho dovuto linkare le immagini più simili a ciò che ho visto. Peccato che non renderanno giustizia a quel paradiso e alle sensazioni che ho provato.

Sabato abbiamo lasciato l'appartamento alle dieci e mezza (prima sono rimasta bloccata in ascensore!)...gira e rigira, compriamo vino, scamorza, caciotta, fusilli locali, frise e friselline... e poi... partenza alle sei di sera. Non volevamo partire, ma spero proprio di tornarci presto.

8.8.05

Ieri sera ho saputo che la fidanzata di un ragazzo che conoscevo gli è morta tra le braccia d'infarto, a soli 27 anni.
Quando mi trovo di fronte a disgrazie del genere, rimpiango di non essere una di quelle persone che possiedono una risposta pronta per ogni evenienza. Oh, intendiamoci: io stessa credo di avere risposte preconfezionate, ma essendo così volubile queste variano in continuazione...e mi mancano dei punti fermi. Una morale cui far riferimento, qualcosa di più saldo del solito interesse personale posto in cima alla mia scala dei valori.

INVECE NO. Niente risposte. Nessuna spiegazione.
Rimane l'impressione che si sia trattato di un furto ignobile, vergognoso.
La morte di una persona giovane mi sembra proprio questo.

Poi il tempo passerà. Il ricordo s'indebolirà e su questo blog tornerò a postare idiozie come faccio da diversi mesi. Spero che il faccia-a-faccia con la mortalità e l'assurdo m'insegni qualcosa... ad onorare questa vita, amandola e sentendola davvero.