Ho un'amica dai tempi dell'asilo nido.
Bella, allegra, frizzante, non si fa mai prendere dal tipico disgusto delle femmine acide (come me) per tutto il genere maschile. E' sempre fiduciosa ed entusiasta, non si sofferma sugli aspetti negativi e vede in ogni persona un'interessante avventura.
Ci sentiamo ieri al telefono, per raccontarci le novità.
Tema centrale della telefonata: siamo noi troppo indietro o le altre troppo avanti?
Attorno a noi coetanee si sposano, vanno a convivere o rimangono incinte e noi ci sentiamo smarrite e stupefatte, perché l'idea non ci passa neanche per la testa!
Vogliamo ancora divertirci e vivere con spensieratezza! Siamo sbagliate?
-Hai sentito che A. è incinta?
-Sì, lo so. Si è rimessa con il suo ex e dopo poco...
-Hanno fatto pace del tutto!
-Mah.
-Cosa c'è?
-Sono io poco normale? A me queste ragazze fanno solo tristezza! Dove mi giro c'è qualcuna che si sistema...e io invece sto tanto bene così!Chi sbaglia?
-No, tranquilla, sono loro quelle poco normali, scherziamo? Alla nostra età? No, non preoccuparti, noi la vita ce la sappiamo godere! Ti pare bello sposarsi solo perché si aspetta un bambino?
Effettivamente bello non sembra, pazzesco semmai. Un figlio in arrivo non rappresenta certamente l'input ideale per un matrimonio!
Ma...figli o non figli, questo non importa, perché so di non volerne di miei, quindi il capitolo è chiuso.
Il mio cinismo paragonato all'altrui fiducia, mi terrorizza, mi fa riflettere (ogni tanto). Ammiro davvero le mie coetanee, perchè si gettano a capofitto nell'amore o in ciò che sembra tale e sono disposte a modificare la propria vita per accoglierlo.
Il pensiero che possa finire non le sfiora nemmeno, o se le sfiora costituisce solo lo stimolo necessario a fare meglio per sé e per l'altro.
Per me, sospiro, non è così.
NO. Pensando ad un rapporto, all'energia impiegata per mandarlo avanti, alle inevitabili modifiche di sé, vengo assalita dalla medesima angoscia che avverto al pensiero di prendere l'aereo.
Un giorno qualcuno mi dirà “Grazie e arrivederci!”.
Il tempo trascorso insieme varrà poco meno di un calendario usato...e non sarà colpa sua, né mia.
Perché il tempo ci trasforma, fine.
Noi però viviamo quel periodo di pseudobeatitudine facendo progetti, come se non dovesse mai esaurirsi. Resteremo sole, con una vita disegnata per qualcuno che non c'è più...e la persona che credevamo giusta ci farà soffrire.
Ecco perché preferisco mantenere il mio stile di vita...o perfezionarlo, se possibile.
Trovare e conservare il centro dentro di me, non permettere a nessuno di essere più importante di me, non consentirgli di condizionarmi volontariamente o involontariamente.
Il mio sogno?
Vivere da sola, avere il mio adorato gatto con me, fare un lavoro che mi piace ( ma di questi tempi anche il lavoro fisso non è malaccio ) e poi, se capita un ragazzo che la pensa come me...magari faremmo i morosi a vita! :-)
Lo so. Questa chiamasi paura di soffrire, no?
Siccome la sofferenza è inevitabile, impiego i mezzi necessari per affrontarla...o aggirarla.
E si chiama anche egoismo, no?
Sì e sapete cosa vi dico? Che se avessimo il coraggio di essere autenticamente egoisti, soffriremmo la metà di quanto accade ora. Saremmo sinceri e spietati con noi stessi e gli altri potrebbero vederci per ciò che realmente siamo, anziché faticare a toglierci la maschera.
No. Non sono pronta a metter su famiglia, a fare rinunce (ci sono, ci sono!), a mettere a soqquadro tutto.
Sono immatura e mi va bene...ma chapeau alle coetanee più mature di me, con sinceri auguri di tanta, eterna, immutabile felicità.
Ecco una foto della sottoscritta a tre anni.
Sola, con gattone, alla finestra che guarda ciò che è intorno a lei.
PROFETICA?
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