24.10.05

Post a tre voci

La nostra presenza viene richiesta a tutti i costi venerdi sera: una coppia di amici che convive da due anni desidera fare un annuncio.
Sappiamo di cosa si tratta: la data del matrimonio.
Certo, stanno mettendo su casa insieme e frequentando un corso matrimoniale. Non e' possibile fingere di stupirsi, la nostra genuina contentezza dovrebbe bastargli.



In ritardo, come sempre.
I capelli arruffati, in disordine, si ribellano al pettine di fiducia e poco valgono i tentativi di dar loro una parvenza di disciplina.
Il ritardo perpetuo ha compromesso anche i cinque minuti dedicati al trucco: rimediero', in macchina o in seguito.
Quella cipria chiara in modo disgustoso trasforma il volto in una tavolozza
da pittore.
E le occhiaie!
No, sono in eterno ritardo e dover impiegare i pochi minuti che restano
facendo cio' che ho trascurato prima mi mette di malumore.

Al lato destro c'e' un cimitero.
Distolgo lo sguardo, l'eventualita' della morte mi sembra un oltraggio.
Ritorno a lei.
Il suo corpo magro e piccolo, quel corpo svelto e' stato dissolto: questioni di spazio, la popolazione aumenta e piu' ne muoiono piu' si pone il problema di dove sistemarli, dicono.
Dentro a un elegante 'cofanetto' dorato c'e' tutto cio' che conoscevo di lei. C'e' lei. Lei e' li. Lei e' li, e' li.

Lei, le sue risposte taglienti, le occhiate in tralice, i racconti sulla sua gioventu', l'amore per la terra, che l'amava cosi generosamente, l'ansia di sentirmi cantare, la fede in quell'uomo che garantiva a tutti ordine e benessere...
Dove sei?
La corrente d'emozioni, di non detti, di furiose discussioni quando alzavo la cresta, il rimpianto di aver lasciato solo mio padre, dove sei?

In quel 'cofanetto' c'e' tutto questo?

E' talmente piccolo per te, per l'amore che elargivi, per la persona che sei stata.
Mi aggrappo alla buona educazione e inizio a singhiozzare lentamente.
E so che la morte non l'accetto, la odio, che la morte la vorrei morta davvero...

Si, c'e' il ricordo a scaldarmi il cuore... il ricordo che fa fiorire quei timidi e consapevoli sorrisi, quando ci volgiamo al passato e vediamo noi stessi vestiti d'ignoranza ed egoismo. Nudi.

Ti vorrei vicina a me, ma tu ci sei, vero?
Lo ripeto interrogando le nuvole grigiastre e la distesa di case coloniche e terre coltivate, umide di quella frizzante pioggia che accarezza il paesaggio autunnale. Lo ripeto fino a quando le esigenze degli altri si fanno pressanti e sovrastano il ticchettio di quell'interrogativo che piu' d'ogni altro meriterebbe risposta.


Ci sediamo a tavola, la pizza e' di quelle che piacciono a me:pasta morbida e leggera, ingredienti di qualita'. Il lambrusco frizzante completa il benessere di quella piccola riunione.
Il tintinnio della forchetta contro il bicchiere richiama la nostra attenzione.
-Ragazzi, ho un annuncio.


Gia', lo so.
Ormai lo sappiamo tutti, pero' e' giusto mantenere la forma e dare un annuncio almeno alle persone care. Ma non potevano dirlo durante una chiacchierata tra amici? E' la forma dell'annuncio, quella che fatico a comprendere. Niente da dire sulla coppia, pero': si vogliono bene e fanno sul serio. Il mio disfattismo e' utile quanto un post it scritto col pennarello indelebile.

-Sono incinta!

Silenzio lungo un infinito momento.
No, decisamente non era attesa, quella cosa. Non era programmata perche' il momento non e' quello giusto. Quante difficolta',ci saranno per 'quella cosa'. E il matrimonio? E la casa?
Sgrano gli occhi e la mia mente si esprime con un termine che descrive in modo quasi puntiglioso lo shock provato: C***O.

Poi guardo lei.
Lei che ha una vita dentro quegli occhi.
Tra otto mesi nascera' un bambino, arrivera' un flusso di sentimenti, emozioni, esperienze, crisi e attimi d'intensa felicita', arrivera' un volto che non abbiamo mai visto, una voce nuova e mai udita prima, arrivera' una nuova vita. E quando realizzo che non arrivera' un contrattempo o un fuori programma, ma un'altra vera, nuova, affacinante e complicata esistenza, vorrei abbracciarla e proteggerla e mi limito a trattenere le lacrime e a pronunciare, con la voce tremante, una serie di formule da galateo che non mi rappresentano. L'ho abbracciata dopo, esclamando un 'uffa!' d'inadeguatezza per non essere in grado di esprimere verbalmente la mia gioia per lei.


Non siamo noi a sconfiggere la morte, ogni giorno?
Quando ci priva di chi amiamo o della possibilita' di amare ancora?
Chi patisce si lamenta di come il mondo vada avanti NONOSTANTE noi. E non e' invece una prova della nostra forza?
La vita che nasce, la vita che continua.
Testardamente.
Non ci sta a farsi sconfiggere e ribatte, ribatte a ogni lutto, ribatte a ogni perdita, portando nuova luce, portando quei nuovi delicati grovigli esistenziali chiamati 'uomini', portando idee e genio, egoismi e meschinita', portando benefiche o malefiche scosse. Portando impulsi, ininterrottamente, impulsi che contrastano e insultano l'eterno silenzio che la morte impone.

Lei puo' solo fermarci uno alla volta, mentre gli altri vanno avanti e seguitano a essere... il silenzio viene continuamente interrotto da noi. Da noi che piangiamo, gridiamo, parliamo, ridiamo.
Da noi che siamo.

10 commenti:

Cilions ha detto...

Beh, in un frangente del genere, non può che considerarsi un bel dono!
Mille felicitazioni

Anonimo ha detto...

Perché non riveli mai questo tuo lato?
Ti ammiro per la grinta unita alla sensibilità.

anonimamente

Anonimo ha detto...

Come mai molti stracommentano quando parli di politica e se ne fregano quando parli di te? Sono loro o sei tu il problema?

Nico Guzzi ha detto...

E' molto interessante il mischiarsi dei pensieri, delle sensazioni, contrastanti, opposte ma entrambe reali, la morte e la vita, la fine e la nascita

Undine ha detto...

@Francesco: farò alla futura mamma le tue felicitazioni,grazie!
@Anonimamente e Spam: di solito, essendo autrice di questo blog preferisco sentirmi libera di affrontare i temi che preferisco, secondo l'umore del momento, ergo il problema non si pone.
@Nico:grazie Nico! Hai capito cosa intendevo comunicare scrivendo il post. Ciò che è accaduto venerdì sera mi è sembrato buffo e commovente, la rappresentazione dell'arbitrarietà delle nostre esistenze,forse.

SI-FA-SI ha detto...

Quello che ti è successo non è altro che il disegno della vita.
Perdere le persone care,distrugge una parte di noi che poi cicatrizzando lascia il ricordo.
Poi una vita in arrivo ti riporta al presente e ti senti umana, dolcemente strana:
Grande cosa è la vita, pensa quante volte viene sprecata nel viverla in maniera banale egoistica ma sopratutto senza ideali e sanza un minimo di coraggio.
Continua a scrivere, così come sei, ti aiuta e ci aiuta a comprendere una parte della vita importante, basilare.
Fabio D.J.

Ale ha detto...

A un mio caro amico, nelle stesse condizioni più o meno, a parte il fatto che era maschio, appena dettomi "devo farti un annuncio", ho pensato che o si sposava o diventava papà, ma propendevo per la prima ipotesi. Quando mi ha detto che sarebbe diventato papà, anche se un po'me lo aspettavo, ero contentissimo e sospresissimo, senza paragone rispetto a un annuncio di matrimonio.

Undine ha detto...

@si-fa-si:siamo spesso tentati, per non dire abituati, a sprecarla. Ciascuno di noi prova a renderla significativa per se stesso e per gli altri, non sempre è facile. Predomina la percezione che la vita si ottenga stipulando un contratto con Qualcuno. Grazie per l'incoraggiamento.

@ale: hai ragione. L'effetto è molto diverso. Forse perché ci abituiamo per gradi all'idea che due amici o conoscenti stanno insieme e che quindi, un giorno, si sposeranno. Ma la gioia di un nuovo arrivo è sempre inattesa... e bella anche per questo.

SI-FA-SI ha detto...

Vorrei suggerire a Spam che magari quando si parla di sentimenti e si ottengono meno commenti (ma cos'e' un punteggio da raggiungere..?), magari e' perche' spiegare e stare a sviscerare una sensazione non e' cosi' facile e mette un po' in soggezione in un certo senso..
Attualita' e politica le puoi interpretare liberamente senza problemi, anzi...

SI

Undine ha detto...

SI: a quanto pare c'è un punteggio da raggiungere. Chissà qual è il premio, però! D'accordo con la tua risposta.