
Sei una studentessa mantenuta dai genitori e ti cade lo sguardo su 'Le mie venti regole per essere una perfetta ereditiera' di Paris Hilton, quel biondissimo nulla parlante che gira per il mondo e di cui si occupano i giornali (grazie a Rupert Murdoch e ai suoi pennivendoli).
Tu invece devi laurearti, te la cavi con dei lavori saltuari, ti senti dire dagli amici che 'durante il giorno non fai niente perche' studiare non e' un lavoro'.
Bene. Innanzitutto ti consiglio di cambiare amici, e alla svelta.
In secondo luogo ti raccomando di seguire i miei suggerimenti per creare e perfezionare la moda che i trendsetters non hanno ancora captato: il PSS (povera studentessa squattrinata) life style.
Una PSS come te, finanziariamente dipendente dai genitori, ma munita di dignita' propria, ha concepito qualcosa di tremendamente FASHION: il potenziamento e il perfezionamento delle tue caratteristiche finanziarie e personali.
Non solo, per sottolineare le proprie abilita' di promotrice di se (te) stessa, la prima PSS ha deciso d'inaugurare la rubrica di suggerimenti sul suo blog, confrontando le regole di vita della Hilton con quelle che dovranno essere le tue.
Una volta laureata, incoraggiata da altri precari come te, capirai di aver fatto bene ad ascoltarla.
Perche' il genio e' una perfetta sintesi di ragione e sentimento, ma l'autrice PSS non lo e': fa di necessita' virtu'. Assimila quest'insegnamento e mettilo in pratica.
Seconda regola di Paris: scegliti un gran nome
Secondo le ricerche condotte nel campo dell'onomastica, sappiamo che i diversi nomi femminili italiani vanno ricondotti principalmente a tre filoni.
Il primo, quello affettivo-tradizionale.
Nome della nonna, della zia, dei santi patroni. Nomi insomma, che ben figurano in un calendario. E solo li. Nomi per cui ti hanno sfottuta al nido, all'asilo, alle elementari e alle medie.
Alcun esempi: Assunta, Concetta, Diletta, Gerardina, Immacolata, Libera, Liberatrice, Paolina, Rosetta, Rosalia, Rosaria (tutte persone di mia conoscenza).
Consolati, dopo di te nessuna ricevera' in dote un nome altrettanto leggiadro.
La ragione? Il ricambio generazionale e il progressivo aumento di buon gusto nella scelta dei nomi.
Il secondo, quello eufonico-anaffettivo.
Quei nomi perfetti, che suonano bene e non fanno vergognare alcuna bambina, ma finiscono per essere piu' sbiaditi della cacca secca.
E al nido, all'asilo, alle elementari, alle medie, gli insegnanti faticano a distinguervi, perche' siete almeno in quattro ad avercelo, quel nome. E cio' conferisce un certo fascino alla vostra personalita', non trovate?
Esempi: Alessandra, Alessia, Annalisa, Daniela, Elena, Elisa, Federica, Francesca, Laura, Silvia, Valentina.
Per te, PSS, niente da fare.
Sono nomi dolci e perbene, anche se meno espressivi di una mattonella da bagno.
Vuoi sentirti meglio? Leggi del terzo filone.
L'ultimo e' quello del boom televisivo-cinematografico americano nel nostro Paese.
Lo sappiamo tutte.
Timide fanciulle dagli occhioni azzurri vivono con nomi che non si adattano alla propria persona.
Esempi: Deborah, Debora, Debby, Jenny, Genny, Jennifer, Gennifer (!?),Guenda, Luana, Mary, Mariah, Nancy, Samantha, Susan (tutte persone di mia conoscenza).
Cosa fare?
Ricordate: minimalismo.
Vi sono toccati in sorte nomi la cui eleganza e' superata soltanto da un asciugamano leopardato di Roberto Cavalli?
Allora rimediate e puntate sulla monosillaba: Deb, Jes, Sam, Lu (Guenda si tenga il nome originale, grazie).
Abbiate presente che l'autrice PSS non e' particolarmente severa su questo punto.
Se il nome e' anonimo, la PSS lo renda bello con le proprie idee, le proprie emozioni, i propri gesti.
Se e' osceno e remoto, o nuovo e risibilmente tamarro, sapra' a chi dar la colpa delle scene imbarazzanti che si svolgono quando si fanno nuove conoscenze.
E viva rendendolo meraviglioso, quel nome.
E, stranamente d'accordo con Paris su questo punto, vi sollecita a rifarvi coi vostri animali domestici: liberta' di scelta.
L'autrice PSS ha chiamato i suoi gatti Romeo, Principessa, Barcolino e Poldino. Loro non sono in grado di distinguere tra eufonia e cacofonia e seguitano ad amare la padrona.
Grazie a Pib per l'immagine