2.11.05

Approccio antideamicisiano

Chi di voi desiderasse effettuare osservazioni di tipo pedagogico e' pregato di portarmi a pranzare con se' in un qualsiasi ristorante. La sottoscritta e' infatti in grado di attirare magneticamente tavolate di bambini indisciplinati in qualsiasi buco, purche' munito di tavoli e cuochi appositi.

Arriviamo al ristorante Belvedere in quel di Gaiato di Pavullo (MO), dopo un'ora di macchina sotto la pioggia battente, intirizziti come pulcini raffreddati.

Ci sediamo.
Alla mia sinistra, tavolata di parenti, amici e relativi figli, tutti rigorosamente sotto i dieci anni.
C'e' una graziosa frugoletta bionda che trotterella intorno al tavolo. Confido che sentiremo parlare di lei, in un futuro non lontano, come di una famosa percussionista. La piccola di fatto possiede il senso del ritmo: e' venuta al ristorante con un paio di maracas.

Crash crash. Crash crash. Crash crash.

La madre, donna accorta, si e' seduta in modo diametralmente opposto alla bimba e ne fanno le veci amici e cuginetti.
Arriva il primo e uno dei baby sitter desidera immergersi nel piatto di deliziose lasagne ai funghi, ma no. La piccola deve andargli in braccio, e salutare la venuta del primo con le maracas.

Crash crash. Crash crash.

Ciascun uomo della tavolata riceve dalla sottoscritta uno sguardo assassino. La madre e' troppo lontana per comunicare con lei e spero , sparando nel mucchio, di far rinsavire almeno il padre della creatura.

Niente da fare.

La gang dei baby sitter inizia a tirarsi addosso le cibarie e il pane, ma gli adulti la ignorano volutamente. Sono troppo coinvolti dalla puntata di Studio Sport, programma osceno e scandalosamente anti-interista.
La bimba ricomincia ad agitare le maracas.
Crash crash.

L'esibizione e' terminata da un quarto d'ora quando arriva una donna mora che prende in braccio la piccola e la porta fuori. La gang seguita a giocare a pallavolo con le molliche di pane.

La bimba ritorna.

Odo la madre dichiarare perentoria:
'Oggi ci pensate voi a lei, io sono stanca.'

Anche noi saremmo stanchi, anche noi vorremmo recarci a fare un giretto in collina e staccare dal contorcersi caotico della vita laggiu' in pianura. Aggiungerei che siamo stanchi di avere a che fare con gente stanca, se non temessi di risultare polemica in modo eccessivo.

La bimba riprende il piccolo show con le maracas, saltella, coinvolge la gang di baby sitter (falliti, a questo punto) e riprende a trotterellare, urlare e disturbare con quei rudimentali strumenti.

Nella foga la piccola si avvicina ancor di piu' al nostro tavolo e i suoi capelli graziosamente biondi finiscono per adagiarsi in modo ancor piu' grazioso nel vassoio di patatine fritte ordinato dalla sottoscritta. Sottraggo la preziosa reliquia, ma il dado e' tratto: non potro' piu' ingerire quel cibo sacro.

Crash crash.

-Ma fammi vedere un po' come fai a suonarle!- le domanda una signora quarantenne, che fa parte della stessa tavolata.

Forse la signora in questione ha buonsenso. Forse ha compreso che i commensali infantili hanno superato il confine che c'e' tra vitalita' e maleducazione e desidera, almeno, porre rimedio alla frenesia ritmica della bimba.

NO.

La signora ha preteso le maracas per se' e inizia a cimentarsi, rapita dal crash crash di quei marchingegni infernali. Si esercita per dieci minuti buoni, sotto gli sguardi ammirati e divertiti degli altri commensali, fino all'arrivo del caffe'.
La gang dei baby sitter e' esclusa dall'ingestione della caffeina e ripiega sui passatempi piu' immediati: dare il ritmo battendo il coltello sull'orlo dei piattini per il dolce. Manca solo un cantante e sto quasi per propormi quando arriva la madre della piccola percussionista.

Prende in braccio la figlia e brontola: 'Ho gia' smaltito le calorie di questo pranzo, a forza di starti dietro. Cattiva!'

La pioggia e il pranzo sono finiti.
Ora possiamo tornare alla nostra caotica e inquinata pianura.

N.B: sono stata una piccola commensale educata e disciplinata, controllata da commensali altrettanto educati e disciplinati... almeno fino a quando mio padre non iniziava a raccontare barzellette oscene, ma questa e' un'altra storia.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

ahahahahaah! Esilarante quanto vero!

mi fai morire! anche io ho un figlio che però credo diventerà batterista, visto che non perde occasione di esercitarsi con le bacchette che ahimè gli ragalai personalmente.

Sono tutti uguali... ma basterebbe che i genitori si dessero una regolata. Personalmente cerco di farlo, ma non sono poi così credibile visto che suono (canto) in un gruppo :).

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Questo è niente. E' strano che qualche bambino non fosse armato di quei mitra-giocattolo alla Mazinga. E poi alla fine del pranzo i grandi non giocavano a tirarsi i tappi delle bottiglie? E' un classico!
Molto meglio le barzellette oscene.
Bentornata in pianura!

Anonimo ha detto...

Peccato non averti sentito raccontare quest'avventura di persona.
Immagino quanto sarebbe stato bello vedere le tue espressioni.

...forse un giorno...

Ciao Ciao

SI-FA-SI ha detto...

I filgli so' piezzi e core, diceva qualcuno, sicuramente, ma alcuni genitori so piezzi e m....
Sono un batterista e fin da piccolo avrei suonato su qualsiasi cosa ma se si stava al ristorante o comunque in mezzo a tanta gente stavo molto tranquillo (anche senza "ritalin", famoso farmaco anti iperattività), anche perchè sapevo che mia madre ci teneva al fatto che facessi il bravo e sopratutto più a far casino ero interessato a cosa avevo nel piatto. :-P

Undine ha detto...

@Capemaster: davvero? quale strumento suoni? Che genere di musica fate? Hai fatto bene a regalare le bacchette a tuo figlio, se ha senso del ritmo e passione potrebbe sviluppare questo interesse! Credo di poter dire che non stai dando esempi d'indisciplina e menefreghismo al tuo bimbo... ma evviva l'indisciplina musicale!

@Ed: hai ragione, le barzellette a sfondo sessuale sono preferibili e... meno rumorose,diciamo. Niente mitra, i bambini in questione fanno come quelli di un tempo: ogni occasione(e oggetto) è buona per giocare. Le famigliole della tavolata avevano tutta l'aria di voler competere per la suoneria del cellulare più divertente, ma posso sbagliare.

@Anonimo: grazie, sicuramente l'avrei "colorata" di qualche parolaccia in più! Forse...un giorno... lo spero anch'io.

@Conte: d'accordo con te. Infatti i bambini non hanno colpa per un'educazione carente da più punti di vista. Ed è vero che i genitori affidano ad altri la temporanea vigilanza sui propri piccoli. L'affermazione "eppure a casa non fa così" è preoccupante. Certamente alcuni bambini danno libero sfogo alla propria maleducazione anche a casina propria, ma altri accumulano, ingurgitano informazioni sulla scarsa educazione del genitore. Tacciono per poi applicare il pessimo comportamento fuori da lì. Saranno di volta in volta adolescenti maleducati e adulti maleducati. E faranno dei figli loro, caspita. Ecco perché sono preoccupata!

Undine ha detto...

@Fa: scusa, il tuo commento mi è apparso soltanto adesso. Perché?
Immagino che tu sia stato un bimbo mooolto disciplinato al ristorante! Il cibo vale più del "ritalin" anche adesso, per me. La frenesia della bimba del post non dipendeva, credo, dalle maracas. Bisognerebbe tornare ad insegnare il ricamo e l'uncinetto ai bimbi. Almeno possono comportarsi da maleducati in silenzio ;).

Dblk ha detto...

Ti capisco. Facendo l'animatore mi trovo sempre in questi troubles, ma poi con qualche giochetto di magia si placano le anime. Il problema nasce se i pargoli hanno un'overdose da zucchero. Ciao, Dblk

Anonimo ha detto...

In realtà io canto :)
per approfondimenti clicca su

www.zonaradioattiva.com

il sito della mia band... e se vuoi sentire cosa facciamo nella sezione musica puoi scaricare degli mp3

;)

SI-FA-SI ha detto...

Mi sono davvero scompisciata e ho provato una reale empatia per la tua situazione..A me capita sempre di vedere apatici genitori che, davanti all'amato figliolo che sta per commettere o ha gia' commesso nefaste azioni, con un filo di voce semplicemente emette: "Vieni qui...Vieni qui..." Tutto questo per un numero imprecisato di volte, mentre agli altri tocca sorbirsi il marmocchio rompi, spesso bello viziato...
Ora, secondo me, nessuno e' obbligato a procreare no? E allora, quando scegli di farlo, direi che il minimo sarebbe di non apparire stanchi e disinteressati verso la prole, mentre alla prima occasione si e' ben felici di mollarli ad altri...E poi sta famosa educazione; non e' essere moralisti e all'antica, ma si tratta soltanto di un minimo di regole e rispetto per il prossimo. Sono cresciuta con tot regole, ho avuto un'infanzia felicissima e non ho mai rotto le palle in questo modo!!
Il discorso sarebbe lungo..

SI

Anonimo ha detto...

I bambini sono fondamentalmente delle pesti, non bisogna lasciarsi ingannare da quei faccini, piangenti o sorridenti, per carini che siano. Rivendico il diritto di randellare questi mocciosi insolenti.

Anonimo ha detto...

Ma è mai possibile che io mi metta a legger il tuo blog alle 3 di notte? dopo una giornata di fatiche, finita tra fitte nebbie (e qualche fiore) forse farei meglio ad andermene a dormire.
Comunque volevo ringraziarti di tutto e proporre le randellate solo ai genitori...i bimbi basta legarli alle sedie, magari con una mela in bocca!

Ciao Ciao

Undine ha detto...

@Dblk: sicuramente sai come risolvere le situazioni difficili che il tuo lavoro ti porta ad affrontare... purtroppo la condizione di cliente è diversa e lamentarsi del chiasso e della maleducazione altrui fa passare per barbosi e antipatici.

@Cape: canti? grazie per il link, andrò presto a visitare il sito del tuo gruppo. E per gli Mp3 attenderò il ritorno di Alice.

@Si:innanzitutto buon onomastico! Non credo che dipenda dalla stanchezza del genitore, ma dal menefreghismo familiare e dalla maleducazione del singolo che, sommati, danno quest'edificante risultato. Un individuo educato e stanco non sarà vigile come al solito, ma baderà che il bimbo non rompa le scatole agli altri fino a questo punto. Spero. ;)

@Stefano:ahahaha!!! Non bisogna "divinizzare" il bambino. Non bisogna lasciargli fare tutto che tanto "è solo un bambino". Ci sono piccole regole che occorre inculcare ai pargoli il più presto possibile. Il bambino è un essere umano in fieri, non un giocattolo, un cucciolo o un bambolotto. Immagazzina dati ed esperienze. Severità e dolcezza non sono antitetici, a mio avviso.

@Anonimo lettore: la tua nemmeno tanto camuffata vena di crudeltà continua a stupirmi. Mela in bocca anche per me? ;)