-Il lavoro non piove dal cielo: occorre cercare e cercare ancora.- disse il professore di francese (che insegna anche alla scuola per interpreti e traduttori a Forli) a mia madre.
-Volere e' potere!- ha esclamato mia zia, una stilista che ha avviato la propria attivita' negli opulenti anni '80.
Le loro parole mi tornano alla mente mentre una mia amica, laureatasi in lingue nel mese di luglio, mi racconta della facilita' con cui si trova lavoro.
Ha 25 anni, gia' vecchia per chi vuole carne giovane giovane da martirizzare con un contratto da apprendista.
Ha fatto domanda per alcuni stages... silenzio.
Le possibilita' di seguire uno stage tramite le universita' vengono offerte agli studenti del nuovo ordinamento. Quelli del vecchio s'attacchino al tram.
Le agenzie di lavoro interinale l'hanno scoraggiata, perche' non ha esperienza.
E' stata rifiutata come receptionist da alcuni alberghi, perche' con una laurea in lingue e un profilo alto come il suo potrebbe aspirare ad altro.
Le ditte preferiscono neodiplomate da assumere con un contratto d'apprendista o laureate in lingue con un diploma di ragioneria.
I negozi che cercano commesse la scartano perche' e' laureata e, considerato il suo alto profilo, potrebbe piantare dall'oggi al domani chi l'ha assunta.
Aggiungiamo la crisi economica che c'e' da qualche anno a questa parte e avremo un quadro completo della situazione.
Cosa sta facendo?
Lavora dieci giorni al mese per agenzie di promozione in supermercati e centri commerciali.
Riferisco a mio padre della conversazione avuta con lei e leggo la sconfitta nei suoi occhi. Operaio, figlio di contadini venuti dal Sud, ha dovuto rinunciare agli studi per aiutare la famiglia, anche se avrebbe voluto diplomarsi al liceo classico e laurearsi in scienze politiche. Nata io, ha deciso di aiutare anche me, favorendo le mie ambizioni e non lesinando sacrifici in tal senso.
Volere non sempre e' potere, dolorosa constatazione sulla pelle di una ragazza che potrebbe essere la propria figlia.
Ma io l'ho tranquillizzato senza indugio alcuno.
Ho brillanti prospettive per il futuro.
Capemaster e io potremmo arrivare finalmente a realizzare il nostro sogno: fondare un partito e candidarci al Parlamento. Sono indecisa sul nome: 'Pane e cicoria' o 'Le tre I' ? E non dimentichiamo che, in caso di elezione, potrei guadagnare 12000 euro al mese.
Oppure potrei aprire uno studio di cartomanzia e vendere buste del lotto con numeri presi a caso.
Insomma, non dispero: ho brillanti prospettive per il futuro.
Lo diceva anche Renato Pozzetto ne 'Il ragazzo di campagna'.
Prima di ritornare a Borgo due case.
3 commenti:
OK allora... fondiamo sto partito, ma scusa se ti faccio notare che "Pane e Cicoria" forse è un po romanocentrico, rischiamo di perdere voti al nord. "Le tre I" mi pare più stimolante: Indigenti, Inermi ma Inflessibili.
Porta alla tua amica il mio più sincero "CAPISCO" e fagli un bell'in-bocca-al-lupo.
;)
E' davvero pazzesco..Si'...Sembra di trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato,e per di piu' con gente sbagliata...La mia completa comprensione alla tua amica, che tanto siamo tutti sulla stessa barca, chi un giorno, chi un altro...
Bello lo spaccato che hai descritto con l'efficace ritratto di tuo padre; anche il mio avrebbe voluto fare un lavoro totalmente diverso da quello che ha fatto per 35 anni..E in tutto e per tutto ho il suo incondizionato sostegno..E' tanta roba eh? Ti rendi conto di come siamo fortunate?
Riguardo alla fondazione del partito con Cape..E' vero: l'ultima spiaggia potrebbe essere davvero la politica, perche' no?Il problema e' che per combinare qualcosa ci vogliono i soliti agganci e compromessi..Senno' uno della "levatura intellettuale" di Calderoli come avrebbe mai potuto arrivarci??Brrr...
"la forza di un sogno: Levarceli dai coglioni..!!"
Ciao:-)
SI
Il sostegno dei nostri familiari, la loro stima, sono fondamentali. E spesso non me ne rendo conto abbastanza.
Grazie Cape, il nome è quello giusto, possiamo chiedere a SI di occuparsi della propoaganda politica... che ne dici?
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